In un Paese dove il rapporto con lo Stato è vissuto spesso in modo conflittuale, il nuovo corso intrapreso verso i cittadini dai Servizi italiani assume un duplice significato: di trasparenza e collaborazione. Nel solco di quella che si preannuncia come una “rivoluzione culturale” è nato il nuovo sito web del Comparto di intelligence, a disposizione degli utenti per contattare il centro nevralgico delle Informazioni per la sicurezza.
Rinnovato nella grafica e nello stile, il sito presentato ieri nella Sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio intende essere un ponte tra i cittadini e il mondo di chi tutela in modo invisibile ma costante la loro sicurezza.
Un mondo “considerato spesso opaco”, forse proprio a causa delle “scarse informazioni a cui accedere” ha sottolineato il sottosegretario alla Difesa, Marco Minniti, che ha ringraziato i suoi predecessori per il lavoro e rivendicato l’impegno per avvicinare i giovani a istituzioni “che si rinnovano per essergli maggiormente vicini”, anche grazie a una nuova campagna di reclutamento e di informazione negli atenei italiani con la prospettiva di attrarre “le energie migliori”.
Tra le autorità presenti all’evento, in prima fila Gianni De Gennaro e Gianni Letta, ex Autorità delegate per la sicurezza, il presidente del Copasir, Giacomo Stucchi, e il vice presidente dello stesso Comitato, Giuseppe Esposito.
La nuova veste dell’intelligence italiana è stata articolata dall’ambasciatore Giampiero Massolo, da circa dodici mesi responsabile del Dipartimento di informazione e sicurezza, che ha spiegato come “Servizi segreti e comunicazione non siano antitetici, ma spronano lo Stato e i cittadini a dare il meglio e a collaborare nel rispetto reciproco dei propri ruoli”. Si sentiva le necessità, ha rimarcato Massolo, “di Agorà della sicurezza, un luogo di confronto con la società civile”.
Chiudendo l’incontro e parlando del futuro dell’intelligence, il sottosegretario Minniti, ha ricordato come siano tante “le nuove sfide che attendono i Servizi italiani: dalla cybersicurezza, all’intelligence economica, passando per l’antiterrorismo e la sicurezza interna nella sua interezza”.
“Nell’intelligence – ha ribadito – tu conti per quello che sai, e nessuno ti regala nulla. Con le nuove norme abbiamo rafforzato le Agenzie, Aise e Aisi, sotto il coordinamento del Dis. Non a caso l’incipit del sito recita: “L’Italia è il tuo paese”. È il nostro paese – ha detto – e va difeso da tutte le minacce alla sua crescita”.
Parlando della centralità della cybersecurity e della difesa degli interessi nazionali, anche industriali, il sottosegretario ha spiegato che “solo nel 2012 i reati informatici sono stati 556 milioni, mettendo a segno un +42% e provocando danni per 110 miliardi di dollari”.
Nei giorni caldi dello scandalo americano sullo spionaggio di Prism, Minniti ha poi voluto sottolineare come “sicurezza e libertà non siano concetti contrastanti, ma vadano difesi mantenendo un giusto equilibrio, dal momento che non c’è sicurezza se si rompono i principi delle libertà individuali; libertà che è impossibile difendere in modo adeguato senza una cultura della sicurezza che trovi le sue fondamenta non solo nella collaborazione tra cittadini e Stato, ma nel necessario contrappeso tra Servizi e controllo del Parlamento”.