Solo tredicimila persone hanno deciso con un clic che la senatrice Adele Gambaro andava espulsa dal MoVimento Cinque stelle. Un dato su cui, al di là del merito della decisione, Beppe Grillo dovrà riflettere. “Le operazioni di voto si sono concluse – si legge sul blog di Grillo -. Gli aventi diritto erano 48.292, Di questi hanno votato in 19.790. Il 65,8% (pari a 13.029 Voti) ha votato per l’espulsione, il restante 34,2% (pari a 6.761 Voti) ha votato per il no. Grazie a tutti coloro che hanno partecipato”.
I censori
Chi sono dunque i censori della Gambaro? Coloro che erano iscritti al portale al 31 dicembre 2012 con documento digitalizzato, e che hanno ratificato l’espulsione proposta con delibera a maggioranza dai gruppi parlamentari riuniti del M5S Camera e Senato ai sensi del Codice di Comportamento. Ma se meno della metà degli aventi diritto al voto si sono spesi per far conoscere la propria posizione tramite il blog di Grillo, significa che la traccia di distacco di una base mentalmente lontana dal M5S è ben più di un semplice segno sulla terra battuta. E potrebbe tramutarsi da insofferenza in abbandono.
Ammutinamento
Ma cosa aveva fatto di tanto grave Adele Gambaro? Ha rilasciato “dichiarazioni lesive per il M5S senza nessun coordinamento con i gruppi parlamentari – si legge sul blog di Grillo – e danneggiando l’immagine del M5S con valutazioni del tutto personali e non corrispondenti al vero (…). In occasione delle Parlamentarie, Adele Gambaro aveva promesso che nel caso di disaccordo con la linea del M5S, avrebbe dato le sue dimissioni dal Parlamento, cosa non avvenuta”.
La delusione
Ma è spulciando sul blog del comico che si può tastare il polso agli umori della base. Roberto Gasperoni di Bergamo si chiede: “Ci chiamano solo per le espulsioni. Diciamocelo francamente, a parte alcuni portavoce dello staff noi, come popolo di attivisti, non abbiamo possibilità di interloquire con i nostri deputati e senatori. Ma non dovevamo partecipare attivamente noi tutti? O ci chiamano solo per votare le eventuali espulsioni? Ci stiamo avvicinando pericolosamente allo stesso comportamento che hanno gli altri partiti…”
La telefonata
Lunga telefonata tra Beppe Grillo e il deputato M5S Tommaso Currò. Quest’ultimo ha stigmatizzato le espulsioni, e avrebbe rivolto a Grillo un vero e proprio appello: tenga unito il gruppo dei parlamentari ed eviti il rischio balcanizzazione.
Nervosismo
L’ostruzionismo del M5S in Aula fa salire la tensione. In occasione della discussione alla Camera sul ddl emergenze, fibrillazioni quando Alessandro Di Battista nel corso del suo intervento ha ricordato i processi prescritti a Berlusconi. In quel momento dagli altri banchi si sono sollevate molte proteste. Al che il grilino Tofalo ha preso la parola per dire: “Angelo Cera (Scelta Civica) ha detto ‘ti do un pugno che ti ammazzo’. E’ inaccettabile. O va cacciato o non so qui che succede”. Raddoppia la dose Carlo Sibilia: “L’onorevole Cera ha detto a me ‘mezzo coglione’ e ad Alessandro Di Battista ‘coglione intero”. E Daniele Martinelli, uno dei delegati alla comunicazione dei grillini (che rifiutano l’epiteto di “ostruzionisti”) promette la pubblicazione in rete dell’accaduto.
La denuncia
Luigi Di Maio, vice presidente e deputato M5S intervenendo nel corso della seduta, ha denunciato “un fatto increscioso che è avvenuto ieri a Montecitorio” ai danni di Dalila Nesci. Che, alla bouvette, è stata aggredita verbalmente da una giornalista. “Ci tengo soltanto a denunciare il fatto – aggiunge – che questo è un luogo di lavoro per tutti i deputati, è un luogo di lavoro per l’amministrazione ed è un luogo di lavoro per i giornalisti e dobbiamo, quantomeno, tutelare la serenità in questo luogo di lavoro”.
twitter@FDepalo