Le audizioni presso il Tribunale Costituzionale di Karlsruhe sono terminate da dieci giorni. Una sentenza è attesa dopo le elezioni tedesche del 22 settembre. Il dibattito pubblico sul programma OMT della BCE però prosegue.
Ieri è stata la FAZ ad ospitare un lungo commento divulgativo di Harald Uhlig, professore di economia a Chicago. L’obiettivo era di mostrare ai lettori rischi e potenzialità del programma con una serie di semplici simulazioni. Utile e divertente, non sarà certo l’esercizio intellettuale di Uhlig a modificare gli equilibri nell’establishment politico ed economico tedesco.
Le posizioni in campo sono piuttosto chiare: la signora Merkel e il suo Ministro delle Finanze, Wolfgang Schäuble, difendono il programma ideato da Mario Draghi. Pur essendo molto criticato in patria, l’OMT è circondato da tutta una serie di limiti temporali e di condizioni, tra cui l’acquisto sul solo mercato secondario e la necessaria richiesta preventiva di aiuto all’ESM da parte dello Stato membro.
Tuttavia, il problema dell’indipendenza e del finanziamento monetario, anche solo in termini meramente ipotetici, permane. Ed è proprio su questo punto che batte il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, che vede tra le righe del programma, seminascosto, il germe di un mostro. L’intransigenza di Weidmann e di alcune frange dell’opposizione non ha però nulla a che vedere con l’euroscetticismo di alcuni deputati o, tantomeno, del nuovo partito anti-euro AfD.
La Bundesbank è preoccupata che lo strumento sfugga di mano e possa condurre a perdite gravi, prima per la banca centrale e infine per i contribuenti tedeschi. I frondisti della maggioranza cristiano-liberale e gli esponenti del nuovo partito di economisti contrari alla moneta unica vedono invece nella lotta contro l’OMT solo una delle tante battaglie (dopo l’EFSF e l’ESM) della guerra contro l’unione economica e monetaria.
Grande assente nel dibattito è, invece, l’opposizione socialdemocratica e ambientalista. Costretti a balbettare una difesa del tutto simile a quella della Cancelliera, SPD e Verdi non sono riusciti ad avanzare alcuna posizione originale nemmeno su questo tema.