“No alle logiche di potere nelle Chiesa”. E’ stato questo il messaggio che Bergoglio ha voluto trasmettere nella messa speciale celebrata questa mattina in onore dei santi patroni di Roma Pietro e Paolo.
Nella messa di oggi Papa Francesco ha imposto il pallio sulle spalle ai nuovi arcivescovi metropoliti secondo l’antichissima usanza, simbolo di comunione con Roma: “Bisogna sviluppare il sinodo dei vescovi in armonia con il primato petrino, dobbiamo crescere in questa sinodalità, in armonia con il Concilio”, ha detto il Papa.
Davanti ai 34 vescovi metropoliti Francesco ricorda le parole di San Paolo che aveva “un’unica arma: il messaggio di Cristo e il dono di tutta la sua vita per Cristo e per gli altri. Ed è proprio l’esporsi in prima persona, il lasciarsi consumare per il Vangelo, il farsi tutto a tutti, senza risparmiarsi, che lo ha reso credibile e ha edificato la Chiesa”.
L’Angelus
Quando San Pietro “confessò la sua fede in Gesù, non lo fece per le sue capacità umane, ma perché era stato conquistato dalla grazia che Gesù sprigionava, dall`amore che sentiva nelle sue parole e vedeva nei suoi gesti: Gesù era l`amore di Dio in persona!”, ha detto poi Papa Francesco all’Angelus per la solennità dei santi Pietro e Paolo.
“E lo stesso – ha proseguito – accadde a Paolo, anche se in modo diverso. Paolo da giovane era nemico dei cristiani, e quando Cristo Risorto lo chiamò sulla via di Damasco la sua vita fu trasformata: capì che Gesù non era morto, ma vivo, e amava anche lui, che era suo nemico! Ecco l`esperienza della misericordia, del perdono di Dio in Gesù Cristo: questa è la Buona Notizia, il Vangelo che Pietro e Paolo hanno sperimentato in se stessi e per il quale hanno dato la vita. Gesù ha un cuore misericordioso e ci aspetta sempre”.
Nell’angelus Papa Francesco poi ha voluto ricordare l’apostolo Andrea e ha invitato a pregare per il patriarca Bartolomeo I. Una preghiera è stata rivolta anche agli arcivescovi metropoliti ai quali è stato consegnato il pallio.