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Kazakhstan, l’oppositore di Nazarbayev chiede aiuto a Letta

Nuovi dettagli si aggiungono alla controversa vicenda dell’espulsione dall’Italia della signora Alma Salabayeva e della ragazzina Alua, rispettivamente moglie e figlia di Mukhtar Ablyazov, principale oppositore del presidente del Kazakhstan Nursultan Nazarbayev (nella foto).

COSA È ACCADUTO
La notte del 29 maggio scorso – spiega il quotidiano La Stampa – una squadra di agenti della Digos fa irruzione in una villetta a Casal Palocco, periferia bene della Capitale. Cercano il magnate Ablyazov, ex banchiere, ricercato per truffa, da poche ore oggetto di un mandato di cattura internazionale emesso dal Kazakhstan. Non trovano il padrone di casa, bensì la moglie, i domestici, un cognato, la bambina di 6 anni. La donna presenta un passaporto diplomatico emesso dalla Repubblica del Centroafrica e intestato fittiziamente a tale Alma Ayan. Si teme sia falso. La donna viene scambiata per una immigrata clandestina, trasferita in un Cie e successivamente espulsa dall’Italia.

GLI ULTIMI SVILUPPI
In queste ore la svolta. Secondo una sentenza del tribunale di Roma non è stata corretta la procedura perché basata su un presupposto rivelatosi falso, e cioè che la signora avesse un passaporto taroccato, invece valido.

L’APPELLO A LETTA
A chiedere ora aiuto al governo italiano è il marito della donna, Mukhtar Ablyazov, l’oppositore kazako in esilio a Londra dal 2009, intervenuto pubblicamente per la prima volta su quanto avvenuto a Roma la notte del 29 maggio. “Mi appello a Enrico Lettadice alla Stampaaffinché faccia piena luce sulla deportazione di mia moglie e figlia da Roma in Kazakhstan, dove ora sono in ostaggio di Nursultan Nazarbayev“.

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