Caro Direttore,
stamattina su Il Fatto Quotidiano e in giornata su molti siti di informazione (veri e presunti) ho letto il testo di una conversazione elettronica fra David Rossi, lo straordinario manager di Mps che si è suicidato lo scorso mese di marzo, e i suoi capi.
Il testo, anche alla luce dei tragici fatti, fa una certa impressione. Si comprende il trauma, la paura e l’angoscia di un uomo, di un professionista, finito suo malgrado nel tritacarne di una vicenda giudiziaria grave e tanto più rilevante in un contesto cittadino come quello di Siena.
Nessuno forse può dire con precisione cosa abbia spinto David Rossi a scegliere di togliersi la vita ed è giusto, doveroso, che la magistratura indaghi senza escludere alcuna ipotesi.
Quello che fa orrore, che suscita disgusto, è stata la campagna elettorale di Beppe Grillo prima e ora la pubblicazione – riteniamo fuori dai criteri previsti dalla legge – delle comunicazioni email di quella che è sino a prova contraria la vittima più grande di una storia dai contorni ancora opachi.
La cosa curiosa poi (è curiosa ma non fa ridere, anzi) è che mentre i titoloni dei giornali danno adito a una precisa responsabilità da parte del vertice di Mps, dall’altra viene fatta filtrare la notizia che gli inquirenti sarebbero arrivati alla conclusione di archiviare l’ipotesi di reato di istigazione al suicidio.
Siamo di fronte a un approccio scandalistico e scandaloso che presenta aspetti a dir poco scabrosi. Si sta speculando sulla memoria di un uomo che ha scelto di morire piuttosto che finire esattamente in questo gioco al massacro.
Possibile che nessuno provi vergogna o anche solo pietà? Possibile che nessun Ordine dei giornalisti abbia da eccepire? Possibile che la Procura non protesta e non persegue queste fughe di notizie che peraltro rischiano non solo di compromettere le indagini ma anche l’immagine degli stessi procuratori?
Quanto è successo a Siena merita rispetto (per una persona che non c’è più) e giustizia (per il valore andato in fumo di una banca dalla storia centenaria).
Tutto il resto merita di essere rispedito al mittente. Senza tanti complimenti.