L’economista liberale Hazem Al Beblawi (nella foto) è stato nominato nuovo primo ministro d’Egitto. Ad affidargli l’incarico il presidente ad interim, Adly Mansour. Il premio Nobel per la Pace, Mohamed El Baradei – fino all’ultimo momento il nome più accreditato per la presidenza del Paese – è stato designato, invece, vice presidente con delega alle relazioni internazionali.
IL NO DI TAMAROD
La nomina di al-Beblawi non è stata però ben accolta da Tamarod. Il movimento di opposizione egiziano, che ha guidato le manifestazioni di protesta contro il presidente deposto Mohamed Morsi, ha definito “dittatoriale” il decreto emesso oggi dal capo di Stato Mansour, che oltre alle nuove cariche prevede degli emendamenti alla Costituzione ed elezioni anticipate entro la fine del 2014.
“È impossibile accettare il decreto costituzionale perché fondato su una nuova dittatura. Consegneremo al presidente un emendamento al decreto stesso“, ha spiegato il gruppo sul proprio account Twitter.
L’AVVERTIMENTO DELL’ESERCITO
Con una dichiarazione trasmessa in diretta televisiva dalla televisione di Stato, l’esercito egiziano ha invece messo in guardia oggi contro ogni tentativo di ostacolare “il delicato e complesso” processo di transizione in Egitto.
Un avvertimento giunto subito dopo la notizia dell’incarico affidato al nuovo primo ministro.
L’APPELLO DELL’ONU
Il clima di ostilità tra la piazza e i sostenitori di Morsi pare dunque lungi dallo stabilizzarsi e continua a produrre morti e feriti. Cosi che anche il Segretario generale della Nazioni Unite, Ban Ki-moon, ha condannato le violenze che hanno provocato ieri in Egitto almeno 51 morti, chiedendo che sulla strage avvenuta al Cairo venga condotta un’inchiesta indipendente.
Ban “condanna questo massacro e chiede che venga condotta un’inchiesta approfondita da degli organismi nazionali indipendenti e competenti, e che i responsabili vengano portati davanti alla giustizia“, ha dichiarato il portavoce Martin Nesirky.
Il Segretario ha infine chiesto alle parti di “agire con la massima moderazione” e di evitare l’intensificarsi delle violenze: “Le manifestazioni devono rimanere pacifiche e le forze di sicurezza devono rispettare le norme internazionali“, ha concluso , aggiungendo che le Nazioni Unite sono “pronte se necessario” a favorire un processo di riconciliazione “che comprenda “tutte le fazioni e tutte le comunità”.
Egitto: 51 morti negli scontri al Cairo (fonte video: Euronews)