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Muos, il Tar lo boccia e il governo nicchia

La Sicilia è una terra celebre per avere ispirato tanta letteratura, da Sciascia a Pirandello. Quella che si è consumata ieri a Palermo non è una commedia ma solo una tappa di una controversa questione che vede contrapposti i governi di Italia e Stati Uniti versus la regione della Trinacria.

Ieri infatti è intervenuto il Tar che, respingendo le richieste di sospensiva presentate con due ricorsi del ministero della Difesa, ha confermato lo stop ai lavori per il Muos (Mobile user objective system), il sistema di comunicazione satellitare Usa e Nato che doveva essere realizzato a Niscemi, in provincia di Caltanissetta.

La giunta di Palazzo d’Orleans aveva bloccato i lavori adducendo ragioni di salute pubblica (il radar emetterebbe onde elettromagnetiche pericolose). Su questo, nel merito, i giudici amministrativi non si sono espressi. Nella giornata di ieri era atteso anche lo studio dell’Istituto superiore di sanità, la cui conclusione il governo aveva indicato nello scorso 31 maggio. Per il momento però, smentendo gli impegni assunti dal premier Mario Monti prima e da Enrico Letta poi, nessun documento è stato ufficialmente consegnato alle autorità.

Il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, che oggi incontrerà l’Ambasciatore americano in Italia, David Thorne, per discutere del tema controverso, si è espresso positivamente sulla decisione del Tar. “È una grande vittoria. Evidentemente le nostre motivazioni erano fondate. Sul Muos – ha detto Crocetta – abbiamo un disegno di legge quasi pronto e questa cosa ci consentirà di risolvere normativamente la questione“, ha concluso il governatore.

A Roma quanto a Washington sono in molti ad attendersi che il governo italiano intervenga sul caso Muos al di là delle carte bollate.

A dare voce a questa opinione è anche Alberto Brandani, presidente della Fondazione Formiche, che chiede all’esecutivo uno slancio decisionale: «La decisione del Tar Sicilia – ha commentato Brandani – va rispettata. Il punto politico della situazione però non può esaurirsi in una sentenza del tribunale amministrativo. Il governo ha il compito di chiarire se il Muos è da considerarsi o meno un’opera strategica che corrisponde ad un preciso impegno bilaterale dell’Italia nei confronti dell’esecutivo americano. Il rischio è quello di subordinare l’interesse nazionale a quello di un presidente della Regione, Crocetta, istintivamente più attento alle istanze di parte rappresentate dal Movimento 5 Stelle e dalla sinistra radicale. Al presidente del Consiglio, al ministro degli Esteri, al ministro della Difesa e al ministro della Salute rivolgiamo l’appello di dedicare a questo dossier uno specifico vertice governativo se non un punto all’odg del prossimo Consiglio dei Ministri».



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