Nonostante il “vociare su cose effimere” di questi giorni di cui ha parlato Enrico Letta, il suo governo tira dritto. Oggi il Consiglio dei ministri ha approvato alcuni provvedimenti.
Ora figli tutti uguali
Il consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto legislativo che attua la delega in materia di riconoscimento dei figli naturali. “Abbiamo approvato il decreto legislativo in materia di filiazione e scompare la distinzione tra le diverse categorie di figli – ha spiegato in conferenza stampa a Palazzo Chigi il premier – non ci sono più adesso figli di serie A e serie B, sparisce l’aggettivo accanto alla parola figli, è un grande segno di civiltà”.
Via all’Autorità dei trasporti
Primo passo oggi anche per “l’Autorità dei trasporti”. “Si tratta di un tema che da molto tempo era fermo e bloccato, ora parte l’Autorità e inizia l’iter che ovviamente dovrà andare in Parlamento attraverso il passaggio nelle commissioni – ha chiarito il presidente del Consiglio – c’è bisogno di regolare un settore privo di autorità”.
Annunciati anche i tre nomi che il governo ha deciso di proporre per questo ruolo: Andrea Camanzi (come presidente), Barbara Marinali (già all’Antitrust e poi alla presidenza del Consiglio e al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) e Mario Valducci, esponente di rilievo del Pdl ed ex presidente della Commissione Trasporti della Camera. “La nomina dei tre componenti dell’Autorità dei trasporti è un “atto importantissimo, era uno dei punti programmatici chiari del ministero e del Governo. Si tratta di un elemento chiave per procedere a una liberalizzazione effettiva del mercato, con un’Autorità di garanzia che intervenga in un settore fondamentale per tutto il Paese”, ha spiegato il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi.
Farmaci oncologici
Il governo ha approvato inoltre un emendamento sulla classificazione dei farmaci rari e oncologici, in modo da snellire e rendere più veloci le autorizzazioni per la loro commercializzazione, creando una “corsia preferenziale”.
Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin ha spiegato che “l’Aifa è tenuta a esaminare il dossier e chiudere l’iter” per l’immissione di questi farmaci nel prontuario farmaceutico del Ssn “entro cento giorni” dall’immissione del farmaco in commercio a pagamento.
L’attuale normativa prevede invece che un farmaco, per esser dispensato a carico del Servizi Sanitario Nazionale “debba essere autorizzato dall’Aifa – ha ricordato Lorenzin – e collocato nel prontuario nazionale e poi in quelli regionali. Una legge del 2012 prevede che un farmaco, che ha ottenuto l’autorizzazione comunitaria, possa essere immesso nel mercato a pagamento in attesa della conclusione dell’iter di autorizzazione. Questo ha provocato un ritardo fra l’immissione nel commercio e l’immissione nel prontuario che può arrivare anche a 24 mesi”..