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Calderoli, giallo kazako e Ilva. Fatti e commenti dalle prime pagine di oggi

Bufera Calderoli, è il titolo più frequente sulle prime pagine dei quotidiani di oggi, in riferimento all’uscita incivile del vicepresidente del Senato, che ha epitetato la ministra Kyenge ”orango”, con lo stupore e l’indignazione anche di tutta la stampa internazionale. Mentre tiene ancora banco il giallo kazako con il botta e risposta Giornale-Repubblica sul ruolo di Alfano e le dichiarazioni di Enrico Bondi su Ilva e sigarette killer.

Caso Calderoli
Il Corriere della Sera apre con l’invito a dimettersi per “Calderoli razzista”, seguito dall’ira di Giorgio Napolitano che parla di “imbarbarimento della vita civile”. Mentre nel suo fondo Gianantonio Stella mette l’accento su un Paese intero “offeso da quelle parole”. Anche il Messaggero punta sulla reazione del Colle, “colpito dall’imbarbarimento della vita civile”. Il Tempo si distingue per la proposta lanciata in apertura di mandare “Calderoli nella giungla”, con l’editoriale di Sabina Biraghi che chiede “più civiltà e meno battute”, invocando toni più elevati da parte di parlamentari e politici. L’Unità parla di macchia da cancellare, con l’attacco aspro di Andrea Di Consoli che in un corsivo certifica come non “siamo ad una variopinta festa del folclore padano, tra camicie verdi e simboli celtici, ma nel cuore delle istituzioni, e quelle parole non sono pronunciate da un qualsiasi esponente leghista miracolato dal dio Po, ma un ex ministro oggi vicepresidente del Senato”.

Tasse e dintorni
Il Giornale invece dedica l’apertura ai debiti dello Stato “che vanno pagati” come prescrive la Consulta: “Se la pubblica amministrazione è insolvente si può chiedere la confisca dei beni”, con un accenno polemico sul fatto che anziché accelerare in quella direzione, “la politica pensa al giallo kazako per sgambettare Alfano”. Di spalla il Messaggero si concentra sulla “sopresa Irpef”, in sei anni costata due punti in più a causa del fiscal drag, l’incremento di imposta legato all’aumento solo nominare dei diritti. Il Tempo parla di “stangata estiva” riguardo al prezzo della benzina venduta in Italia che è, dopo l’Olanda, il più alto nell’area dell’euro. “Per quanto riguarda il diesel, invece, nessuno in Ue paga più di noi quando si reca a fare il pieno. Tutta colpa delle tasse”. Sulla riforma delle professioni insiste invece Il Sole 24 Ore, con la “deadline” fissata al 15 agosto. Circa due milioni di professionisti “sono chiamati ad allinearsi alla riforma varata tra il 2011 e il 2012, con l’obiettivo della liberalizzazione. I fronti caldi sono tre: l’assicurazione obbligatoria per gli eventuali danni causati ai clienti, il tirocinio dei giovani e l’aggiornamento degli iscritti agli Ordini. Circa la metà dei professionisti, però, non ha ancora stipulato una polizza”.

Giallo kazako
Repubblica decide di aprire con l’annuncio di Enrico Letta sul caso kazako: “Faremo piena luce e
arriveremo in fondo, anche dal punto di vista delle sanzioni. E dunque chi ha sbagliato ne risponderà” e con la richiesta di dimissioni per il ministro dell’Interno Alfano vergate dal direttore Ezio Mauro, con il retroscena di Carlo Bonini sul fatto che, “Viminale e Ps, tutti sapevano”.

Ilva
Tumori a Taranto, sono colpa “delle sigarette” dice Enrico Bondi, con il commento dei medici in prima pagina sul Fatto Quotidiano “le parole del commissario un’offesa ai malati”. Il governo convoca Bondi e da Vendola a MS5 commento unanime: “Parla da uomo dell’azienda, non può restare lì”.

twitter@FDepalo

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