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Il Financial Times schiaffeggia l’Italia con stile poco british

La stampa anglosassone non è mai stata molto tenera nei confronti dell’Italia. Oltremanica – con un certo doppiopesismo, secondo alcuni osservatori – si perdona ben poco ai vizi italici, figurarsi ai tanti pasticci nei quali si mette sovente la politica della Penisola.
In queste ore è il Financial Times ad aver lanciato quello che sembra un vero e proprio attacco concentrico contro il nostro Paese.
Dal caso Kyenge al giallo kazako, il quotidiano della City bacchetta l’Italia con toni davvero poco “brithish”.

UN PAESE DI RAZZISTI?
Sono addirittura tre gli articoli che Ft dedica oggi al nostro Paese.
Parlando della frase rivolta dal vice presidente del Senato Roberto Calderoli al ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge, Ft scrive perentoriamente che “l’Italia deve buttar fuori le sue vergognose politiche razziste”. In un concentrato di riferimenti avulsi dal caso specifico che vanno dal “bunga bunga” nella villa di Arcore (per il quotidiano “un esempio di misoginia”) fino al commento di Silvio Berlusconi che definì Barack Obamaabbronzato”, il giornale della City paragona i partiti italiani a gruppi di estrema destra ungheresi (il partito del premier Orban), francesi (il Front National dei Le Pen), i greci di Alba Dorata e altri ancora. Non facendo alcun riferimento all’omologo inglese, l’Ukip, un partito secessionista e poco “polically correct”, in continua ascesa.

L’IMBROGLIO ITALIANO
I toni non cambiano, anzi si inaspriscono, quando il Ft fa riferimento all’espulsione della moglie e della figlia del controverso dissidente kazako Mukhtar Ablyazov, ricercato per truffa con un mandato di cattura internazionale e residente a Londra.
In quello che non molto teneramente definisce un “imbroglio romano, il quotidiano della City con una consueta carrellata di luoghi comuni sostiene che “le Forze dell’ordine italiane non sono famose per la loro efficienza”.
E mentre, scrive Ft, il Regno Unito ha concesso asilo al dissidente, l’Italia “si sospetta” abbia voluto “fare un favore al governo kazako” e ora è in una situazione “imbarazzante”. (Omettendo, questa volta, di citare gli stretti rapporti tra il premier britannico David Cameron e il discusso presidente-dittatore del Kazakhstan, Nursultan Nazarbayev, che come giustamente fa notare il quotidiano economico sarebbe accusato nel suo Paese di violazione dei diritti umani. Ciò non ha impedito poche settimane fa una visita di Cameron nel Paese asiatico per inaugurare, con il presidente kazako, un impianto propedeutico allo sfruttamento del grande giacimento petrolifero Kashagan).

L’INTERVENTO DELL’ONU
Ma, continua il giornale nel suo terzo e ultimo pezzo rivolto a fatti italiani, il caso Shalabayeva ha scatenato la condanna delle Nazioni Unite, che vogliono approfondire cosa è accaduto la notte dell’espulsione. In una relazione rilasciata dall’Onu a Ginevra, sostiene Ft, si chiede che l’Italia trovi un accordo con Astana per riportare in tempi brevi la signora e sua figlia in Italia.

Last chance for Italy? (fonte video: Financial Times)


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