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Vaticano, parte la spending review di Papa Francesco

Papa Francesco spiazza ancora tutti, e agisce di sorpresa. Quando tutti gli occhi sono orientati all’ormai imminente sbarco a Rio de Janeiro per la 28° Giornata mondiale della gioventù, ecco che firma un nuovo chirografo che avrà ripercussioni sulla vita della curia romana. La lettera autografa è datata 18 luglio e annuncia l’istituzione di una commissione referente “che raccolga puntuali informazioni sulle questioni economiche interessanti le Amministrazioni vaticane e cooperi con il Consiglio dei cardinali offrendo il supporto tecnico della consulenza specialistica”.

“Assicurare una corretta applicazione dei principi contabili”
Il compito prioritario del nuovo organismo sarà quello di elaborare “soluzioni strategiche di miglioramento, atte ad evitare dispendi di risorse economiche, a favorire la trasparenza nei processi di acquisizione di beni e servizi, a perfezionare l’amministrazione del patrimonio mobiliare e immobiliare, ad operare con sempre maggiore prudenza in ambito finanziario”. Inoltre, chiarisce il Papa nel documento autografo, dovrà essere “assicurata una corretta applicazione dei principi contabili”.

Dopo lo Ior, tocca all’Apsa
Il metodo di lavoro che Francesco indica è pressoché identico a quello previsto per l’analoga commissione istituita per fare piena luce sugli affari dello Ior. Anche in quel caso Bergoglio aveva agito in punta di chirografo, senza che nessuno (o comunque pochi) sapessero qualcosa dei suoi piani. La commissione, chiede il Papa, “ci tiene informati sul suo lavoro e ci consegna gli esiti dello stesso”. L’organismo dovrà poi “depositare al Papa l’intero archivio cartaceo e digitale alla conclusione del suo mandato”. E a decidere sulla conclusione del mandato sarà sempre il Pontefice: “La commissione sarà sciolta su Nostra disposizione”; scrive Francesco usando il pluralis maiestatis.

I membri della Commissione
Faranno parte della commissione referente sette professionisti e un solo ecclesiastico, mons. Lucio Angel Vallejo Balda, attuale segretario della Prefettura per gli affari economici della Santa Sede. Presidente sarà il maltese Joseph F.X. Zahra, mentre gli altri membri sono Jean-Baptiste de Franssu (Francia), Enrique Llano (Spagna), Jochen Messemer (Germania), Francesca Immacolata Chaouqui (Italia), Jean Videlain-Sevestre (Francia) e George Yeo (Singapore).

La riforma che si avvicina
L’intento riformatore è chiaro nel passaggio in cui il Papa raccomanda alla commissione di cooperare con il consiglio dei cardinali istituito lo scorso aprile e incaricato di studiare la riforma della Curia romana. Il chirografo reso pubblico oggi prelude con ogni probabilità a un’attenta rivisitazione dell’assetto amministrativo degli organismi finanziari ed economici della Santa Sede. Non è una novità che anche Oltretevere sia ritenuto uno spreco la presenza di almeno tre tra prefetture e autorithy con competenze in campo economico. Oltre alla Prefettura retta dal cardinale bertoniano Versaldi c’è infatti l’Apsa (al centro di polemiche e scandali esplosi con l’arresto di mons. Scarano, detto “monsignor 500”) e l’Autorità di Informazione finanziaria presieduta dal cardinale Attilio Nicora e fortemente voluta da Benedetto XVI.
Una delle ipotesi di cui si era parlato negli ultimi mesi (specie a cavallo tra l’interregno e le prime settimane di Pontificato di Bergolio) riguardava la possibilità di accorpare parte delle competenze della Prefettura e dell’Apsa alla presidenza del Governatorato, ora retto dal cardinale Bertello.



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