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Datagate, la “maestrina” Merkel sul banco degli imputati

Questa volta il tradizionale atteggiamento teutonico da “maestrina in cattedra” non ha giovato alla intransigente cancelliera tedesca Angela Merkel.
Alle prese con una difficile campagna elettorale – il prossimo 22 settembre la Germania rinnoverà il Bundestag, il parlamento federale – la leader cristiano-democratica è al centro delle polemiche per la presunta collaborazione tedesca alla rete di spionaggio della National security agency americana che ha dato vita al caso Datagate.

IL REPORT DI DER SPIEGEL
Il settimanale tedesco Der Spiegel in un rapporto pubblicato sabato spiega come la Nsa abbia fornito i servizi di intelligence tedeschi di uno strumento di spionaggio come XKeyscore.
Citando un documento segreto della Nsa ottenuto da Edward Snowden, Der Spiegel ha anche riferito che il Bnd, il servizio di intelligence estera della Germania “ha lavorato per influenzare il governo tedesco per ammorbidire nel lungo periodo le leggi sulla privacy e offrire maggiori opportunità di condivisione delle informazioni“.
Precedentemento lo stesso settimanale tedesco aveva reso noto come negli scorsi mesi la Nsa abbia ottenuto circa 500m metadati tedeschi al mese.

LA DOPPIA MORALE MERKELIANA
Subito dopo che l’attività di spionaggio americana venne resa nota dall’ex analista della Cia Edward Snowden, la Merkel si mostrò indignata, chiedendo spiegazioni agli Usa e ai partner europei – tra cui l’Italia – che si ipotizzava avessero collaborato con l’intelligence a stelle e strisce nella raccolta di dati.
Critiche che ora la cancelliera evita di rivolgere a se stessa e al proprio esecutivo. Anzi, nel corso della tradizionale conferenza stampa prima dell’inizio delle vacanze estive la premier tedesca ha denuciato come Datagate abbia “colpito le relazioni di Berlino con Washington“, precisando che “la Germania non è uno stato di polizia. La Germania è una terra di libertà. L’amicizia – ha concluso la Merkel – è fondata sulla fiducia e in questo caso questa fiducia è stata toccata“.

LE DOMANDE DELL’OPPOSIZIONE
L’opposizione tedesca, fino a poche settimane fa in netto svantaggio, non si lascia scappare l’occasione di incalzare la Merkel. Lo sfidante della cancelliera lle elezioni generali di settembre in Germania, il socialdemocratico Peer Steinbrueck, ha le chiesto pubblicamente alla cancelliera di spiegare quanto sapesse di un presunto coinvolgimento della Germania nel programma segreto di raccolta informazioni. “Alla luce delle notizie recentemente diffuse dai media, la domanda deve essere posta con la massima urgenza per capire cosa le agenzie di intelligence tedesche e la cancelleria sapessero delle attività di raccolta informazioni“, ha dichiarato, con riferimento alle notizie pubblicate da Der Spiegel. Se le informazioni che parlano di cooperazione illegale tra Nsa e Bnd, servizio di intelligence federale si rivelassero corrette “sarei curioso di vedere come la Merkel giustificherà questa violazione della costituzione“, ha affermato. Le parole di Steinbrueck arrivano in un momento in cui, secondo un sondaggio effettuato da Ard la settimana scorsa, il 69% dei cittadini tedeschi si dichiara insoddisfatto di come la Germania abbia provato a chiarire le ombre del caso Snowden. Una vera e propria grana per la cancelliera a pochi mesi dalle elezioni. Chi di spia ferisce… di spia perisce!

Merkel evasiva sullo scandalo “Datagate” (fonte video: Euronews)


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