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Ecco come Italia e Grecia collaboreranno su austerity, gas e privatizzazioni

Il 2014 sarà l’anno dell’Italia e della Grecia. Non tanto per destini incrociati o pericoli comuni, ma perché i due Paesi si divideranno il semestre di presidenza di turno dell’Ue. È stato questo il punto di partenza dei novanta minuti di colloquio tra il premier italiano Enrico Letta e quello greco Antonis Samaras oggi ad Atene.

Nel giorno in cui il Financial Times “consiglia” alla Grecia di fare come Detroit e fallire, all’ordine del giorno tra i due leader ci sono la crisi del debito che affligge l’Eurozona (in particolare i Paesi del versante meridionale), l’alto tasso di disoccupazione, il gasdotto Tap che partirà da Azerbaigian verso l’Italia passando dalla Grecia, e il 2014 europeo.

Letta vs Troika
“Non ho dubbi: sulla Grecia ci sono stati forti errori della Ue, con strumenti e tecniche sbagliate. Senza modi e tempi giusti che hanno contribuito ad un avvitamento della crisi”. Senza questi errori, ha aggiunto, “sarebbe stato diverso, avremmo evitato un disastro finanziario e perdita di lavoro”. Nel futuro dell’Ue, secondo il presidente del Consiglio, occorre quindi “una risposta più politica fatta di impegni e risultati: non solo tecnicismi e formule, perché dietro i numeri ci sono le persone e i drammi”. E ancora: ”Deve essere chiaro che i sacrifici non sono sacrifici fini a se stessi, non sono l’obiettivo, ma lo strumento per arrivare alla terra promessa“, ha sottolineato, con una menzione speciale ai sacrifici fatti dal governo greco e annunciando che la presidenza italiana della Ue del prossimo anno “lavorerà molto su questo tema”.

Meta comune
Sviluppo e immigrazione sono stati i due temi comuni sviscerati durante il vertice. Samaras ha messo l’accento sul fatto che senza sviluppo non si esce dalla crisi, passaggio che si intreccia al gasdotto Tap che di fatto rende l’Ue indipendente dai desiderata russi. Mentre un fronte aperto è quello sull’immigrazione, con la situazione greca ai limiti dell’esplosione sociale, che potrebbe avere precise ricadute sui vicini di casa italiani: per cui si profila all’orizzonte una stretta cooperazione tra Roma ed Atene per far fronte al delicato problema. Ed infine l’assist di Samaras a Letta: l’intenzione di Atene in questa fase è di recuperare quante più risorse possibili, con riferimento al valore geostrategico dei depositi presenti nel Mediterraneo, soprattutto nell’Egeo. Un invito a partecipare alle operazioni di sondaggio petrolifero e di gas a Creta e in Calcidica? La risposta si avrà il prossimo mese di giugno, quando saranno più chiare le strategie elleniche sui giacimenti presenti nel Paese, Berlino permettendo. Aggiungendo che “siamo all’inizio di una strategia che metterà in evidenza i nostri Paesi”.

I punti di contatto
In realtà le affinità tra i due primi ministri non sono poche e non si limitano solo al 2014: in primis la priorità di procedere alle privatizzazioni nei due Paesi; poi l’appartenenza ad un esecutivo di larghe intese con anche ad Atene una maggioranza composta da conservatori e progressisti, ma con premier espressione dei primi; un debito pubblico, ovviamente diverso nei due Paesi, ma sempre in crescita, con l’Italia a 2mila miliardi e la Grecia con 330 miliardi, ben trenta in più rispetto ai dati di inizio crisi; le pulsioni sociali con i primi attacchi fisici a uomini politici registrati in Grecia nel mese di luglio (aggrediti il ministro della salute Gheorghiadis e il sindaco di Atene Kaminis) figli dell’esasperazione dei cittadini.

Cena fronte Partenone
Ma prima del vertice di oggi, il premier Letta con la sua consorte è stato ospite a cena della coppia presidenziale ellenica in uno dei luoghi più suggestivi al mondo: un ristorante affacciato su una vetrata con da un lato il nuovissimo museo dell’Acropoli, e dall’altro lo spettacolo del Partenone di notte, illuminato da una luna a tre quarti. Particolare, pare, molto apprezzato dai commensali.

twitter@FDepalo


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