Skip to main content

Il golpe anti Letta secondo Quagliariello

Domenica pronta un’operazione per decretare la fine dell’esecutivo”, dice il ministro delle riforme Gaetano Quagliariello al Corriere della Sera, che accusa settori del Pd e del Pdl. “Altro che colomba”, scrive Tommaso Labate. Il ministro azzurro in un’intervista al quotidiano di via Solferino denuncia: “Domenica scorsa era pronta un’operazione per decretare la fine del governo Letta. Un’operazione che non è andata a buon fine”. Gli autori? I falchi del centrodestra e del centrosinistra. “Ora il governo vede la ripresa” è invece il titolo di apertura, con il vertice Letta-Saccomanni-Visco. Sì in commissione al taglio del 25% agli stipendi dei dirigenti pubblici. Mentre Angelo Panebianco nel suo editoriale ragiona sulla “riforma più difficile”: giustizia, quali interventi sono possibili. Il retroscena firmato da Andrea Garibaldi tocca i timori di Renzi “che si tiri a campare”.

Attacca Il Foglio: “Maramaldo, Rodomonte e la Cavaliera” . Il cinismo e la superbia dei dettaglisti del Fatto e di Rep., scrive Giuliano Ferrara, le ragioni dell’omaggio di Berlusconi al principio di realtà e l’unzione democratica di una dinastia democratica. In alto i calici per Marina, la Cav. Mentre di spalla ampio spazio alla Jihad internazionale. Cautele e retropensieri sul “più grande allarme” dopo l’11 settembre. Il vertice a Washington delle principali agenzie governative, uno strano traffico intercettato, i qaidisti yemeniti e cinque ambasciate riaperte.

“Il marcio su Roma” scrive Marco Travaglio nel suo fondo sul Fatto Quotidiano: “Si racconta che il leader della sinistra storica Agostino Depretis, inventore del trasformismo, noto per la diabolica arte del rimpasto, del galleggiamento e dell’equilibrismo, quando tirava aria di crisi di governo si presentasse in Parlamento pallido ed emaciato, intabarrato in abiti trasandati e lisi, la barba lunga e bianca, l’andatura claudicante per l’eterna gotta, quasi avesse un piede nella fossa”. Due i retroscena in sottoapertura: la first Lady, con i falchi del Pdl che sanciscono: “Anche Clio rema contro. A cena ha detto a Giorgio: non fargli sconti”; e la claque del Cav., con a Palazzo Grazioli, sopra il balcone la banda campa, sotto il balcone invece pure.

Il Giornale va “in contropiede” e ritorna su un episodio del passato: “Doppia giustizia, doppia morale, 225milioni: De Benedetti diversamente evasore”. L’editore di Repubblica condannato in appello per un enorme danno al fisco ha detto: sentenza illegittima. Ma i giudici non l’hanno trattato come Berlusconi. Mentre Vittorio Macioce nel suo fondo si concentra su “L’ottimismo di Letta & c. ripresa a orologeria”. “Svicolo cieco” titola invece Il Manifesto, con l’editoriale affidato alla penna di Alberto Asor Rosa, sulla “Manovra eversiva”, secondo cui “da più di trent’anni in Italia corruzione e malaffare s’intrecciano alle vicende e alle scelte della politica”.

Diverso il tenore della prima pagina di Repubblica, “Il Pdl al Colle: salvare Berlusconi”, il Quirinale “esamina attentamente”. E Letta avverte: non mi farò logorare. Con il corsivo di Claudio Tito sull’agibilità ad personam e “la devastazione delle regole” firmata da Guido Craniz. A centropagina spicca l’annuncio di Bankitalia e governo: “Ripresa vicina ormai l’Italia è a un punto di svolta”, mentre oggi il braccio di ferro al Senato sul taglio del 25% degli stipendi dei manager.

Sulla Stampa Maria Corbi tratteggia Marina,l’erede riluttante per la successione impossibile. “Per il padre farebbe tutto, lo ha fatto, ma questa storia dell’ingresso in politica vorrebbe proprio evitarsela Marina Berlusconi – “Mi chiedete un sacrificio – soprattutto per amore dei tre figli, Gabriele, Silvio e l’azienda. È lei il punto di riferimento di un gruppo che naviga in acque difficili”. Di spalla invece un’inchiesta sui figli rimasti senza genitori, le altre vittime dei femminicidi. E un intervento del presidente della Camera, Laura Boldrini, sulla “strage non silenziosa”.

Il Sole 24 Ore riporta per intero la frase del governatore della Banca d’Italia, del premier e del ministro delle finanze: “Ripresa, ma serve stabilità”. Visco: banche solide, avanti sull’unità bancaria europea. Alberto Quadrio Curzio nel suo fondo affronta i tempi stretti del semestre europeo.

twitter@FDepalo


×

Iscriviti alla newsletter