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La Grecia reale e quella spacciata dalla casta

Un gioco di specchi, dove i soloni della new politic asservita alla troika urlano, in questo agosto che guarda già a un autunno difficile, che in fondo al tunnel si vede (eccome) la ripresa. Che solo con il pugno fermo di più tasse per tutti e di privatizzazioni che fanno rima con svendite, la Grecia potrà salvarsi. Sarà, ma le felicitazioni del premier Samaras sempre più spesso faticano a fare i conti con un elemento che opinabile non è, e che un certo Indro Montanelli promuoveva a rango più alto e determinante di qualsiasi direttore o editore: i fatti.

I fatti in Grecia raccontano, non solo del capo del Taiped, l’ente per le privatizzazioni statali “beccato” a viaggiare sul jet privato di chi si è appena aggiudicato l’Opap il Totocalcio nazionale (il miliardario Melissanidis di Emma Delta, unico consorzio in gara), ma di furti nei supermarket ateniesi da parte di chi ha fame. Ma non ci sono solo gli immigrati di turno a rubare qualche biscotto o un paio di birre per trascorrere, meno tristi, la serata: bensì anche cittadini ellenici, scopertisi poveri da un giorno all’altro, che prendono qualche prodotto e lo consumano all’interno del market per evitare di essere mortificati alle casse.

Il taccheggio nel centro della capitale greca è aumentato vertiginosamente, ma ci sono alcuni proprietari degli alimentari in questione che hanno deciso di far finta di niente. Anzi, hanno dato agli agenti della sicurezza che lavorano nella struttura, disposizioni precise: chiudere un occhio e non far volar via anche quel minuscolo alito di dignità rimasto agli ultimi. Figli e vittime dell’eurocrisi.

twitter@FDepalo



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