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Perché Obama crede alla proposta russa sulla Siria

Barack Obama crede nella proposta russa di mettere sotto controllo internazionale l’arsenale chimico siriano. Per il capo di Stato americano questa rappresenta allo stato attuale l’unica via di uscita pacifica dal conflitto.

Con i numeri che vedrebbero bocciata la sua proposta di intervento militare presentata al Congresso, Obama cerca di sfruttare la presunta disponibilità dell’avversario. Ieri il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov, dopo un incontro con il suo omologo siriano Walid al-Moualem, ha detto di aver sollecitato Damasco a mettere le armi chimiche presenti nell’arsenale sotto il controllo internazionale per evitare attacchi militari.

L’avvertenza di Obama
In una delle sei interviste rilasciate ieri da Obama ai media americani, in quella trasmessa alla Cnn il presidente Usa si è detto favorevole all’opzione proposta dalla Russia, che considera un effetto della minaccia di intervento e ha avvertito il regime siriano: questo non può essere un elemento di distrazione.

Alla Nbc, invece, Obama ha detto che la proposta russa “potrebbe costituire un passo avanti importante”, sollevando più di un interrogativo sulla reale linea che il governo americano vuole adottare. Nell’intervista alla Abc, Obama ha parlato della possibilità di una “pausa” nel cammino verso l’intervento armato, nel caso in cui le armi chimiche dovessero essere consegnate da Assad.

Dopo la campagna mediatica e il rinvio del voto del Congresso, è previsto un discorso di Obama questa sera.

La contrarietà di Michelle Obama 
Secondo un sondaggio pubblicato oggi dal Wall Street Journal, circa il 60% dei cittadini americani spera che la proposta di Obama di intervenire in Siria, anche in maniera limitata, sia bocciata dal Congresso. Il sondaggio è stato condotto su mille persone tra giovedì e domenica, prima delle interviste di ieri.

Meno di un quarto degli americani crede che l’intervento militare sia nell’interesse nazionale.
Il consenso è sceso in particolare fra i repubblicani. Oggi solo il 36% è favorevole, mentre fra i democratici il consenso è salito al 55%.

Tra gli americani che sono contrari all’intervento militare c’è un nome importante: Michelle Obama. Secondo Barack Obama, la first lady si è detta contraria. “I miei stessi familiari… sono molto cauti e diffidenti”, ha detto il presidente alla Pbs e alla Nbc.


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