Il Cavaliere compia un gesto da statista.
Dichiari che dal Senato se ne va con le sue gambe senza farsi cacciare da un esercito di quaqquaraquà che con le loro forze e con la loro iniziativa politica non sarebbero mai stati capaci di sconfiggerlo.
E dica che il suo sacrificio è fatto in nome della stabilità del governo.
Li lasci con un palmo di naso a nascondersi dietro le tonache di giudici felloni.