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Beppe Grillo, ecco il piano anti euro: Fiscal Compact da stracciare e debito pubblico da rinegoziare

L’Italia avrà anche fatto i compiti a casa, come ricordano Enrico Letta e Fabrizio Saccomanni, ma continua a rimanere un “osservato speciale”.

L’INGERENZA DI BRUXELLES
A dirlo sono non solo le questioni interne, come il discusso aumento dell’Iva per “blindare” i conti pubblici, ma anche i continui (e invasivi) richiami di Bruxelles – a volte persino al di sopra delle righe – come quello recentissimo del commissario Olli Rehn.

NUOVI FERMENTI
Una situazione che ha prodotto un vero e proprio dibattito nazionale tra economisti e intellettuali – Paolo Savona, Claudio Borghi, Giuseppe Guarino, Giorgio La Malfa e Alberto Bagnai per citarne alcuni – fortemente critici verso l’attuale politica europea di austerity.

UN PARTITO ANTI-EURO?
Questo attivismo è sfociato in un convegno organizzato lo scorso 13 settembre a Roma dal Dipartimento di Economia dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara per la presentazione del libro “Europa Kaputt (S)Venduti all’Euro” del docente, Antonio M. Rinaldi; un evento che alcuni osservatori hanno letto come la “prova tecnica” di un partito anti-euro italiano, sulla scia dell’Afd tedesca o dell’Ukip britannico.

SAVONA E RINALDI GUIDANO LA RIVOLTA ANTI-EURO? – GUARDA LA FOTOGALLERY

E l’onda lunga della discussione portata alla ribalta dal nuovo movimento anti-rigorista deve essere giunta a Beppe Grillo, che dopo aver abbandonato i suoi accenti più critici in campagna elettorale, torna a farsi sentire contro contro la moneta unica.

LA RETORICA GRILLINA
In un post pubblicato oggi sul blog del comico genovese si legge che “il M5S è l’unico in Parlamento a parlare di sovranità monetaria e di signoraggio. I cittadini – aggiunge – si stanno informando. Più Europa e meno banche. È necessario un nuovo concetto di Europa, solidale e veramente comunitaria“.

L’invettiva di Grillo si arricchisce poi di animati suggerimenti: “Il ruolo dell’Italia in Europa è fondamentale, ma dobbiamo ridiscutere le condizioni in cui partecipiamo, a partire dall’emissione di eurobond che tutelino le economie più deboli, di una rinegoziazione del debito pubblico e della cancellazione del Fiscal Compact, un nodo scorsoio che impiccherà il nostro Paese“.

Che dopo mesi di silenzio anche Grillo voglia partecipare (o dire la sua) al nuovo movimento anti-euro?



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