“Bergoglio ha capito i segni dei tempi. Cioè che la Chiesa deve occuparsi delle persone che stanno male, senza lasciarsi impigliare da preoccupazioni dottrinarie e senza trasformare la fede in ideologia”. Così Marco Politi, vaticanista del Fatto Quotidiano, (per diciassette anni corrispondente vaticano di Repubblica e, prima ancora, del Messaggero) “legge” la lunga conversazione del Pontefice con Civiltà Cattolica, in cui il Santo Padre sciorina un vero e proprio manifesto programmatico di azione. A partire delle priorità che la contingenza della crisi offre su un piatto d’argento.
La Chiesa come un ospedale da campo, ha detto Papa Bergoglio: quindi occorrono nuovi medici?
Questa frase rivela che Francesco si pone al centro di una crisi che sta travagliando il primo mondo e il terzo mondo insieme. Ed è una grossa crisi materiale, esistenziale e di prospettive. In questo senso, secondo il Concilio, Bergoglio ha capito i segni dei tempi. Cioè che la Chiesa deve occuparsi delle persone che stanno male, senza lasciarsi impigliare da preoccupazioni dottrinarie e senza trasformare la fede in ideologia.
“Questo è il tempo del discernimento”, ha sottolineato il Papa, ma la prima riforma crede sia proprio nel peso specifico del nuovo Segretario di Stato?
Dall’intervista si comprende come sia proprio un manifesto programmatico che Bergoglio ha già in testa: una riforma della Curia e soprattutto un cambiamento del centralismo vaticano. Il Papa intende in prospettiva governare insieme a un organo consultivo di Vescovi. Però vuole arrivare a questa riforma gradualmente e in maniera condivisa consultandosi con i Vescovi del mondo. E quindi la nomina del nuovo Segretario di Stato, mons. Parolin, persona non ideologica molto attenta alla scena internazionale e alla società moderna, è un primo passo.
Come leggere le aperture su gay, divorzio e aborto?
Il Papa ha già chiaro che per lui la dottrina della Chiesa non cambia, ovvero il catechismo così come è stato pubblicato negli ultimi anni, ma che la cosa più importante è l’approccio alla situazione di ogni singola persona. Da questo punto di vista certamente l’apertura più grande finora l’ha fatta nei confronti della condizione omosessuale, mettendo in rilievo che ciò che conta per un cattolico è il rapporto della persona, che sia etero o meno, nei confronti di Dio. L’altra apertura è verso i divorziati e risposati, dove ha già anticipato che intende trovare una soluzione che superi l’attuale divieto di dare loro la comunione.
Ha invocato la misericordia dietro però il pentimento.
Misericordia vuol dire l’essenza del Dio cristiano, soprattutto di Gesù Cristo fondatore della religione cristiana: è l’atteggiamento di amore verso tutti gli uomini. Naturalmente questo non significa dimenticare che ogni singolo può fare del bene o del male. In questo senso chi fa del male deve riconoscere questa azione negativa e pentirsi.
Questo Papa comunicatore quanto fa ombra a qualche leader europeo?
Indubbiamente con queste ultime sue uscite si è imposto come personaggio di livello internazionale, sia sul piano della fede che su quello sociale e della politica estera. Non si vedono leader in Europa capaci di tale statura, meno che mai si vedono in Italia.
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