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Al Big Tent va in scena il nostro presente

Il digitale non rappresenta più solo il nostro futuro. Oggi al Tempio di Adriano a Roma si parla di presente.
Di una realtà, l’economia digitale, che rappresenta oggi il 4,1% del Prodotto interno lordo e che per ogni posto lavoro ad alta innovazione ne genera quasi 5 di indotto. Un settore che da qui al 2020 necessiterà di competenze digitali che saranno sempre più imprescindibili per trovare lavoro.
In occasione dell’evento Big Tent “Made in Italy: la sfida digitale” organizzato questa mattina a Roma da Google, in collaborazione con Unioncamere, il rapporto sinergico tra digitale ed eccellenze italiane diventa allora centrale.

Perché non si può resistere al progresso. “Resistere e non riuscire a cavalcare questa innovazione è una perdita che il nostro Paese non può permettersi”, dichiara Francesco Sacco, Steering board per l’attuazione dell’ agenda digitale. Nel suo intervento Sacco invita a non percepire il digitale come qualcosa che si affianca, un settore nuovo: “Siamo di fronte ad una second economy, una trasformazione dell’economia, non una new economy”.
Ma per entrarci a pieno servono infrastrutture software. Con tre priorità per il nostro Paese: “Creare un’anagrafe unica digitale, un’identità digitale, fatture elettroniche”, spiega Sacco.

Storie di innovatori si susseguono, per raccontare le esperienze di imprese italiane che grazie alla nuova economia riescono a sopravvivere alla crisi.
Non si tratta però di buttare via la vecchia economia ma di un nuovo investimento. Il made in Italy è “il secondo brand nel mondo riconosciuto dai consumatori”, dice Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere nel suo intervento introduttivo. Ma cultura, creatività e turismo da soli non bastano. Ed ecco la scommessa: “Portare 70 mila nuove imprese sul mercato globale. Promuovere l’internazionalizzazione”, dichiara Dardanello. E per le Pmi che guardano all’estero l’e-commerce diventa vitale. Ma per farlo “servono competenze specifiche, una nuova cultura alla cui base deve esserci l’alfabetizzazione dei piccoli imprenditori unita ad una ristrutturazione dell’ambiente che sta intorno, dove credito e fisco siano dalla parte dello sviluppo”, conclude il presidente di Unioncamere.

La diretta streaming dal Tempio di Adriano


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