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Voglia di Dc, un cattolico su due voterebbe una nuova Balena bianca

Un vento popolare soffia, da tempo, sul panorama politico italiano. Ma all’indomani del voto di fiducia al governo Letta, condito da larghe intese sempre più marcatamente democristiane (Letta, Alfano, Lupi, Quagliariello, Mauro solo per citare i nomi più significativi) ecco che l’appeal di una eventuale Dc 2.0 inizia ad essere materia di discussione anche tra analisti e di indagini tra i sondaggisti.

Gli ex diccì
Si tratta di una pattuglia trasversalmente presente in tutti gli schieramenti (tranne fra i grillini). Beppe Fioroni, Dario Franceschini, Enrico Letta e Graziano Del Rio nel Pd, che provenivano dalla Margherita/Ppi. Mario Mauro e Giampiero D’Alia, rispettivamente di Scelta Civica e Udc. Passando poi per Angelino Alfano, Maurizio Lupi e Roberto Formigoni (questi ultimi due dichiaratamente di Comunione e Liberazione), senza dimenticare i cattolici come Gaetano Quagliariello, Mariastella Gelmini, Beatrice Lorenzin.

Fino a ieri
L’elettorato saldamente cattolico, in Italia, negli ultimi anni era all’incirca suddiviso tra il Pdl, il Pd (entrambi un po’ meno del 30%), l’Udc (circa il 10%) e gli altri partiti. Ma in occasione delle scorse elezioni politiche il fenomeno Cinque stelle con la sua ottima performance e la novità di Scelta Civica, col 10%, hanno concorso a mutare la mappa cattolica ampiamente distribuita tra i vari contenitori politici. Per cui, ragiona il sociologo e sondaggista Arnaldo Ferrari Nasi, “quegli elettori sono ancora più dispersi, con il 25% di essi nell’area del non voto”.

E oggi?
Interrogati sull’esigenza di un partito di chiara matrice cattolica, come era a suo tempo la Democrazia Cristiana, il 50% risponde di sì; e se gli chiedono se prenderebbero in considerazione il voto a tale formazione oltre il 20% risponde “molto”. Coincide circa con l’8% degli elettori totali (sì, oltre il 40% Italiani si definisce fortemente religioso). “Non che questa sia un’intenzione di voto – aggiunge Ferrari Nasi – abbiamo visto poi come questo dato sia difficile da rilevare quale proiezione della realtà. Ma, per esperienza, posso sicuramente affermare che, almeno nei sondaggi, le due quote spesso non divergono di molto”.

Affinità
Le settimane presenti, secondo queste rilevazioni, presentano numerose affinità con quelle dell’XI Legislatura, dal ’92 al ’94, quando si verificò il drastico passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica. “Forse, nella ricomposizione dei partiti a cui molto probabilmente assisteremo in questi prossimi mesi, ci sarà spazio anche per il ritorno dei cattolici”, osserva Ferrari Nasi.

Numeri
Alla domanda rivolta solo a chi si dichiara molto religioso se ritiene necessario, nel panorama politico italiano, una nuova formazione politica di chiaro orientamento cattolico, come era ad esempio la Democrazia Cristiana, il 24% risponde molto, il 26% abbastanza, il 25% poco. Il 22% per nulla e il 3% non so. Sempre rivolgendosi a chi si dichiara molto religioso è stato chiesto se prenderebbe in considerazione questa nuova formazione politica di chiaro orientamento cattolico. Il responso: 20% molto, 32% abbastanza, 27% poco, 18% per nulla.



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