Lealisti e alfaniani, con in mezzo i mediani. A sette giorni dal voto di fiducia espresso al governo Letta, ecco che tra i berlusconiani più di qualcosa è cambiato. Non solo nella fuga in avanti (qualcuno la epiteta “centrista”) dei cosiddetti esponenti di governo, ma nella determinazione con cui Angelino Alfano e i suoi (Lupi, Quagliariello, Lorenzin, De Girolamo, Cicchitto) stanno premendo sul Cavaliere affinché si costituisca il polo popolare e moderato, escludendo falchi ed estremisti. Una posizione a cui i cosiddetti lealisti, capeggiati dal pugliese Raffaele Fitto, hanno replicato chiedendo il congresso oltre all’azzeramento delle cariche interne. Il riferimento, non troppo velato, è al triplo ruolo ricoperto attualmente da Angelino Alfano: segretario del Pdl, vicepremier e ministro dell’Interno.
Come lo stesso Fitto ha sottolineato dagli studi televisivi di Ballarò, se vale il principio “un sedere per una poltrona” invocato dal segretario, allora urge un chiarimento. Chiarimento che, pare, tra i due non ci sarà nonostante una finestra lasciata aperta dall’ex governatore della Puglia e che nelle ultime ore avrebbe lasciato intendere di apprezzare lo stesso Berlusconi, impegnato a predicare l’unità del partito. Nel mezzo la battaglia per i rimborsi e le difficoltà logistiche di una eventuale spaccatura.
Ecco la settimana di travaglio del Pdl rivisitata dallo speciale di Formiche.net:
ANALISI
Ecco la vera frattura (popolare) fra alfaniani e berlusconiani, di Francesco De Palo
Alfano e Fitto bisticciano pure sui soldi per il Pdl, di Paolo Falliro
CURIOSITA’
Il Pdl bisticcia pure su Marina Berlusconi, di Paolo Falliro
Libero è il Giornale di Alfano, di Paolo Falliro
SONDAGGI
Voglia di Dc, un cattolico su due voterebbe una nuova Balena bianca, di Paolo Falliro
I numeri del Pdl dopo il marasma Berlusconi-Alfano-Fitto, di Fabrizia Argano