Lo scorso anno il Nasdaq era riuscito a strappare Facebook alla concorrenza. Il suo successore, Twitter, per quotarsi si è affidato invece al New York Stock Exchange (Nyse) che segna così un altro punto tra le società tecnologiche di elevato profilo, tra cui LinkedIn e Pandora, che è riuscito ad attrarre negli ultimi due anni.
La scelta di rivolgersi a un altro listino potrebbe essere motivata proprio dall’affannoso esordio del social network di Zuckerberg. Scaramanzia a parte, vivere nell’ombra di Facebook non è nelle intenzioni del ceo Jack Dorsey. E dal Nyse non nascondono la gioia: “Tutti noi abbiamo sperato che Twitter ci scegliesse”, afferma un portavoce.
Una doppia crescita
In un documento depositato alla Sec (Securities and Exchange Commission), Twitter annuncia ricavi in forte crescita nel terzo trimestre (168,6 milioni di dollari) in aumento rispetto agli 82,3 milioni di dollari dello stesso periodo dell’anno scorso. Una crescita trainata dalla pubblicità sul mobile che ha rappresentato il 70% del totale ricavi pubblicitari.
Ad aumentare sono però anche le perdite, che passano dai 21,6 milioni dell’anno precedente a 64,6 milioni di dollari.
La carta vincente
Con una media di 232 milioni di utenti attivi al mese nel terzo trimestre, il 6% in più rispetto al secondo trimestre ma in calo rispetto al 7% del periodo aprile-giungo e al 10% dei primi tre mesi dell’anno, Twitter fatica a trovare seguaci. Per rendersi più convincente a Wall Street sfodererà di certo la carta dei ricavi.