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Viaggio nelle due convulse destre. Fatti, commenti e analisi

Destra sociale. No, liberale, o integralista, creativa, movimentista, pura, nostalgica, 2.0, modernista, europea, anzi decisamente anti euro.

Sono gli epiteti che circondano in questi ultimi mesi del 2013 le nuove destre in Italia, spacchettate in almeno tre macro aree al cui interno convivono svariate anime di ex amici che se la sono giurata.

All’indomani delle scorse elezioni politiche, come è noto, la galassia finiana si è eclissata nell’esperimento centrista con lo 0,5%, i Fratelli d’Italia di Meloni-La Russa (dati in rotta di collisione) con l’1,6%, La Destra di Francesco Storace comunque fuori dal Parlamento.

No sintesi
Mentre a sinistra il Pd vive con ansia la corsa alla segreteria di Matteo Renzi e nel centrodestra la voglia di Dc sembra essere il nuovo filo conduttore in un futuro a fatica deberlusconizzato, a destra sta accadendo ciò che tutti avrebbero volentieri evitato: nessuna ricomposizione, due blocchi distanti e compartimenti “stagni” che faticano a trovare la sintesi, nonostante simbolo di An e patrimonio milionario dell’omonima fondazione. Per cui al momento sulla scena ci sono due soggetti: l’Officina per l’Italia creata dall’ex ministro della Gioventù Giorgia Meloni, e il Movimentoxlalleanzanazionale animato dal reggente di Fli Roberto Menia assieme a Storace e Poli Bortone. Il resto solo briciole e retaggi familiari sordi al cambiamento.

Con Meloni
I primi hanno avuto ampio rilievo mediatico in questo 2013. Nonostante le divergenze di vedute tra Meloni e l’ex ministro della Difesa La Russa (si racconta di più di un vertice condito di screzi non troppo sanati), la pattuglia dei Fratelli d’Italia ha iniziato a dialogare con altre anime non destrose del paese, come Oscar Giannino, Giulio Tremonti, Marcello Pera e Magdi Cristiano Allam. La critica maggiore al decisionismo di Meloni è che ha deciso di “ballare” da sola, senza cioè gli altri pezzi di destra per via di un nulla osta che sarebbe arrivato direttamente da Palazzo Grazioli. E incentrando scelte e strategie sul clan rampelliano del Celio, tutto croci celtiche e raduni. A cui ha strizzato l’occhio l’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno con la sua creatura Prima l’Italia. Ma mettendo in secondo piano quelli che alla fine della fiera portano i voti, come Achille Totaro, uno che elettoralmente pesa parecchio.

Con Menia
I secondi, stufi di una certa melina fatta dai meloniani, pur avendo ben sperato all’indomani dei raduni estivi di Orvieto, Mirabello e Atreju, hanno capito che o si sarebbero dovuti piegare ad una trattativa privata con Giorgia o che era meglio (e più dignitoso) andare per la propria strada. Ecco quindi il Movimentoxlalleanzanazionale che verrà presentato il prossimo martedì all’Hotel Nazionale, con una kermesse prevista per il 9 novembre a Roma nato attorno al reggente di Fli Roberto Menia, all’ex governatore del Lazio Francesco Storace e all’ex ministro dell’Agricoltura Adriana Poli Bortone. Oltre ad una serie di sigle e movimenti, come quelle di Mimmo Nania e Antonio Buonfiglio.

E Fini?
Uno scenario a cui manca, non solo il collante, visto che un capo nuovo, credibile e capace evidentemente non c’è, ma perfino anche una definitiva e dignitosa chiusa. Il leader di ieri, l’ex presidente della Camera Gianfranco Fini, non parla dallo scorso marzo quando disse ai deputati non rieletti di Fli che se era lui l’elemento divisivo allora sceglieva di farsi da parte. Ma lasciando sul campo morti, feriti e macerie oltre che debiti visto che il rosso di Fli sembra si aggiri su cifre significative. Come riportato giorni fa da Repubblica, pare che Fini sia in procinto di lanciare una nuova fondazione di cultura politica, ma con il rischio che a guidarla siano le stesse braccia normodotate che hanno poi fatto naufragare Fare Futuro e il centrodestra. Quando invece servirebbero idee frizzanti e soprattutto una visione.

Ecco tutti gli articoli di approfondimento sulle nuove e divise destre nello speciale di Formiche.net:

FATTI, RICOSTRUZIONI E INDISCREZIONI

Storace, Menia e Poli Bortone, il trio che si coalizza per contendere la destra al duo Meloni-La Russa. Di Paolo Falliro

Meloni, Storace, Menia. Aiuto, mi si sono allargate le destre…Di Francesco De Palo

Meloni, Storace e Alemanno, tutti i fervori (e i dissidi) nell’Officina della destra. Di Bruno Guarini

Meloni, Tosi e Storace, che cosa si muove a destra. Di Francesco De Palo

INTERVISTE

Ecco un paio di idee per una destra azionista. Intervista a Roberto Menia di Francesco De Palo

COMMENTI

Consigli non richiesti a Meloni e destri vari. Come costruire una destra sana. Di Federico Guiglia

 


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