L’onda lunga del Datagate, il caso che ha portato alla luce il programma di sorveglianza della National Security Agency americana (Nsa), arriva in Francia.
A rendere noto il nuovo capitolo della spy story è il quotidiano francese Le Monde, che pubblica a partire da oggi una nuova serie di articoli su documenti sottratti dall’ex contractor dell’agenzia Usa, Edward Snowden, che oggi ha trovato asilo in Russia. Secondo questi documenti, le comunicazioni telefoniche e informatiche dei cittadini francesi – così come quelle degli americani, di alcuni Stati sud e centroamericani americani come Brasile e Messico e, in Europa, di Italia, Germania e non solo – sarebbero state oggetto di un massiccio, presunto, spionaggio da parte della Nsa.
LE REAZIONI POLITICHE
Come prima reazione, la Francia ha convocato l’ambasciatore Usa a Parigi, Charles H. Rivkin, “che verrà ricevuto stamani nella sede del ministero degli Esteri“, ha detto il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, ai giornalisti a un vertice dell’Unione europea in Lussemburgo.
Poco prima anche il ministro dell’Interno, Manuel Valls, aveva chiesto spiegazioni a Washington sulla vicenda.
“Le rivelazioni di Le Monde sono sconvolgenti e richiedono delle spiegazioni dettagliate da parte delle autorità americane nelle prossime ore“, ha detto Valls a Europe 1.
Valls ha detto anche che, se dovesse essere confermata, l’attività di spionaggio di aziende e politici francesi è “del tutto inaccettabile“.
IL METODO DI SPIONAGGIO
Nell’ampio dossier dedicato all’evento, il giornale transalpino – in un articolo a firma di Jacques Follorou e Glenn Greenwald, l’ex reporter del Guardian che per primo ha pubblicato le rivelazioni di Snowden – spiega anche come funziona il sistema di raccolta di informazioni e telefonate da parte dell’agenzia di intelligence americana che avrebbe spiato i cittadini francesi. Alcuni numeri di telefono che vengono usati nel Paese “attivano un segnale che fa partire automaticamente la registrazione delle conversazioni, che rastrella anche gli sms attraverso l’assegnazione di parole chiave e permette di archiviare l’elenco dei contatti del soggetto posto sotto controllo“. Questo “ha dato luogo a una media di intercettazioni di 3 milioni di dati al giorno con picchi di quasi 7 milioni il 24 dicembre 2012 ed il 7 gennaio 2013“, per un presunto totale di “più di 70 milioni di telefonate registrate“.
(foto: Afp)