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Corriere della Sera e giornaloni vari, quando gli editori di carta fanno tiki-taka con i politici

Caro direttore,

ho letto con interesse l’inchiesta di Edoardo Petti sul “regalo di Stato all’editoria di carta“, come da titolo dell’articolo.

Francamente, pur avendo lavorato per circa 40 anni nei giornali non avevo mai compreso e approfondito la questione, quindi grazie a Formiche.net e a Petti per l’ìnchiesta.

La lettura dell’articolo, comunque, mi ha fatto tornare indietro con la mente. Infatti nell’articolo di Petti si menziona l’interessamento dell’ex ministro del Tesoro, Grilli, che non diede parere favorevole all’emendamento che avrebbe redistribuito in maniera meno favorevole ai quotidiani di carta la pubblicità istituzionale di regioni ed enti locali.

In quel periodo lavoravo in uno dei maggiori quotidiani (ometto dove e preferisco ricorrere a uno  pseudonimo firmando questa lettera che comunque ti autorizzo a pubblicare, se lo vorrai) e insieme ad alcuni colleghi notammo una serie di fluviali interviste all’allora titolare del ministero dell’Economia. Interviste la cui ampiezza sorprese molti addetti ai lavori, in quanto non contenevano spunti giornalistici tanto rilevanti da giustificare le innumerevoli colonne di piombo che occupavano le interviste.

All’epoca alcuni colleghi che evidentemente avevo più informazioni di me – ma che allora pensai fossero avvezzi a una sorta di dietrologia – dissero che quelle interviste erano un formale e reiterato ringraziamento per una iniziativa che il ministro del Tesoro in questione aveva intrapreso e che gli editori avevano apprezzato.

Chissà se si riferivano all’episodio che nell’inchiesta di Petti si cita. Sarebbe bello scoprirlo.

Caro direttore, saluto cordialmente te e complimenti alla redazione del sito di Formiche.

Valerio Santandrea



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