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In Francia prove tecniche di nouvelle Dc?

Come contrastare da un lato la marcia innestata da Marine Le Pen e dal suo Front National che spopola nei sondaggi e dall’altro la fatica con cui l’Ump tenta di rimettere in pista l’ex presidente Nicolas Sarkozy?

In un momento in cui in Francia le difficoltà non sono solo tra i socialisti al governo, si celebra oggi il matrimonio tra l’Unione dei Democratici e gli Indipendenti (Idu), sancendo di fatto la nascita dell’Alternativa di centro: prove tecniche di nouvelle Dc in salsa francese, ma senza propositi terzisti. Una lezione per l’Italia?

Prima le politiche
Non un partito vero e proprio, ma (almeno per ora filtra da fonti interne) un contenitore di politiche che rappresenti l’anticamera alla costruzione di una nuova coalizione di centrodestra. Non sono passate inosservate nelle ultime settimane le difficoltà con cui l’Ump sta gestendo il dualismo Copè-Fillon. È sufficiente prestare l’orecchio agli spifferi provenienti da Parigi, dove per le elezioni amministrative alcune decisioni di Sarkozy prese per contrastare il Front National con il vento in poppa, non sono andate giù all’ala più moderata del centrodestra. Ragion per cui il movimentismo al centro dello scacchiere politico transalpino sceglie di ripartire da una Carta dei valori, che ai primi tre posti inserisce la Repubblica, l’Europa e l’ecologia.

Chiarezza
Ai detrattori della politica dei “due forni” l’Idu replica con una certezza: mai con il partito socialista, con cui ci sarà opposizione sia a livello locale che nazionale. L’alleanza naturale della nuova formazione, quindi, sarà di stampo repubblicana e “partnership naturale” non potrà che essere la “destra repubblicana” . Quasi una conventio ad excludendum per quanto riguarda il FN che tutti temono (non si sa se più per le proposte o per i sondaggi). La nuova Carta di centro getta le basi programmatiche per una nuova forma di centrodestra, anche se per il momento registra qualche perplessità da parte di François Bayrou, che non intende mollare la collocazione di “centrista indipendente”, ma mostrando di non comprendere come la logica bipolare francese non contempli al proprio interno una vocazione terzista.

Primarie?
Il processo democratico è un concetto ribadito con insistenza dalla Carta. Il termine primarie non compare ufficialmente, ma si lascia intendere come la nomina del candidato presidenziale debba passare da un’ampia consultazione: se sia effettuata da parte dei membri della coalizione o da un voto primario aperto, questo non è ancora stato stabilito. Quel che è certo è che non ci saranno nomi calati dall’alto o personalismi di ritorno come la quasi ri-autocandidatura di Sarkozy, di cui da queste colonne più volte si è dato conto. Ma i malumori alla mossa centrista verrebbero per lo più da quelle frange dell’Ump inclini a considerare come un traditore lo stesso Bayrou. I sarkoziani non hanno certo dimenticato i torti subiti in occasione delle scorse presidenziali per l’Eliseo, quando l’operazione meramente centrista di Bayrou finì solo per rosicchiare consensi all’Ump, consegnando la Francia a Hollande. Una contingenza, di tattiche e attese, che ricorda non poco il palcoscenico politico al di sotto delle Alpi.

twitter@FDepalo

 


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