Il sindaco di Firenze? E’ un personaggio reale, con la sua dignità politica strutturata. Invece Marina Berlusconi è ancora da costruire e far valutare dall’elettorato. “Ma è falso che Renzi abbia già dieci punti di vantaggio rispetto alla figlia del Cavaliere”. E’ la fotografia “sondaggistica” del sociologo Arnaldo Ferrari Nasi che sostiene come Marina sia l’unica in grado di ricompattare quello che fu il Polo delle libertà, con possibili sorprese tra le alleanze.
Matteo Renzi sarebbe davvero così avanti nei sondaggi rispetto a Marina Berlusconi candidata ipoteticamente del futuro centrodestra?
Il fulcro della mia analisi dice esattamente il contrario: sostenere la tesi di Renzi molto avanti è un falso, perché siamo ancora nel campo delle ipotesi. Il sindaco di Firenze in questo momento è un personaggi reale, con la sua dignità politica strutturata. Invece Marina, che probabilmente farà quello che deve fare, è ancora da costruire e far valutare dall’elettorato. Ma in questo momento nell’opinione pubblica passa il messaggio che la figlia di Berlusconi fino ad oggi ha sempre detto “no grazie” ad una discesa in campo.
Può essere un elemento ostativo?
Nel senso che fino ad oggi la gente non conosce neanche la voce di Marina, non sa che timbro abbia, cosa pensi, come ragioni. Ma di contro annunciare un Renzi avanti di dieci punti rispetto a Marina, mi sembrerebbe un falso.
L’ipotesi di designazione per via ereditaria (da padre a figlia) quante possibilità crede abbia di sfondare nell’elettorato comune?
Penso che per i primi due giorni si interrogherebbe su chi sia Marina, e si direbbe indignato per una cosa che sa di dinastia. Ma immediatamente dopo direbbe “finalmente un nome che dà sicurezza”. Ovvero un Berlusconi più giovane, con i pregi del padre ma con l’età giusta di quando per la prima volta è sceso in campo. La parte positiva del Berlusconi padre è la gioventù.
Quindi basterebbe solo un piccolo assaggio?
Nel momento in cui Marina annunciasse al Paese un milione di posti di lavoro, per fare un esempio esemplificativo, ecco che quell’elettorato sarebbe soddisfatto. Come ho scritto in un report qualche giorno fa, condicio sine qua non è che sia in grado di ricostruire quella che era la Casa delle libertà. Ovvero quel centrodestra diviso in tre o quattro componenti (liberale, cattolica, nazionale), ma comunque un blocco alternativo alle sinistre.
Come riuscirvi?
Marina all’interno dell’area Forza Italia rappresenta al momento una garanzia come nome, età e impatto. É ovvio che il 28% di suo padre sarebbe da lei diciamo dimezzato, ma se Marina riuscisse con questa fetta carismatica a riagganciare a livello di alleanza le altre componenti, ecco che il gioco sarebbe fatto. Personalmente sto guardando a ciò che potrebbe accadere dopo, non a quello che si sta consumando oggi, perché in queste ore un finto sondaggio ci dice che Renzi è in testa. Ma sarà vero? E quanto conta visto che non si vota il mese prossimo?
Marina che dialoga con Tosi e che rassicura l’Oltretevere quindi?
Per assurdo, potrebbe di nuovo essere alleato con lei anche Fini che tre anni fa ha litigato con suo padre ma non con lei. In politica tre anni sono un’eternità e ci si dimentica di tutto.
Se Marina decidesse domani di misurarsi con un Polo 2.0 che panorama troverebbe?
A destra troverebbe il deserto: ci sono i Fratelli d’Italia, ma separati da quegli altri non vanno da nessuna parte, questo mi sembra palese. Se per assurdo dovesse dire che l’unico interlocutore a droit con un minimo di spessore internazionale è Fini, noi domani avremmo di nuovo An. E il Polo si riformerebbe. Basta una parola e la politica italiana ruota a 360 gradi.
I giovani, si dice, potrebbero essere decisivi: ma se da un lato i democrat conoscono e studiano Renzi già da tempo sui social network, dall’altro perché dovrebbero preferire Marina ad Angelino?
Due anni fa su Analisi Politica pubblicammo uno studio approfondito sul possibile delfino del cavaliere, in quanto già ci ponevamo la domanda con lungimiranza: emerse che nessuno dei colonnelli pidiellini avesse un minimo appeal per la successione. Ma soprattutto misurammo “a freddo” il nome di Marina Berlusconi, sottoponendola alla gente comune: e fece registrare il 30% di consensi all’interno dell’elettorato del Pdl, composto per lo più da giovani, settentrionali ma anche molti meridionali visto che è al sud lo zoccolo duro del Pdl. In generale vigeva quel meccanismo di identificazione che c’era già stato con suo padre nel ’94. Per cui Marina è l’unico nuovo volto del Pdl.
Nel mezzo Grillo: crede che concederà voti ai due contendenti o alla fine sostanzialmente ri-vincerà come ha fatto a febbraio?
In questo momento la situazione non è cambiata rispetto a sei mesi fa, anzi la percezione che si ha del governo attuale è di un gruppo che non si sopporta ma che è stato ben attento a non cadere altrimenti sarebbero andati tutti a casa. Se lo scenario restasse questo, i Cinque stelle ne trarrebbero ancora più vantaggio.
twitter@FDepalo