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Eni & Co, tutti i dubbi sulle privatizzazioni. Parla Stucchi (Copasir)

Ong

Il piano di privatizzazioni annunciato dal governo Letta dovrà in primo luogo tutelare le aziende strategiche per la sicurezza nazionale, come Eni. A crederlo è il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), Giacomo Stucchi, che in una conversazione con Formiche.net esprime perplessità e aspettative sul progetto dell’esecutivo.

Presidente, il Copasir come giudica il piano di privatizzazioni annunciato dal governo?
Il nostro giudizio è sospeso per il momento. Aspettiamo di sapere con certezza se e quali cessioni di quote saranno destinate alla Cassa depositi e prestiti e quali andranno direttamente sul mercato e in quale misura.

Si parla di vendere anche una parte di Eni.
Intendiamo vigilare per evitare, per quanto in nostro potere, che queste privatizzazioni creino problematiche di sicurezza in aziende centrali per il futuro dell’Italia, come quella guidata dall’amministratore delegato Paolo Scaroni. L’Eni è protagonista su scenari mondiali molto delicati, oltre a rappresentare un elemento importante per il nostro approvvigionamento energetico e la competitività delle nostre imprese.

Pensate di comunicare al governo le vostre perplessità?
Meglio attendere, perché la Legge di Stabilità lo dimostra: a volte il provvedimento entra in Parlamento in un modo e viene stravolto completamente dal dibattito politico. Aspettiamo di vedere se gli intendimenti annunciati dovessero verificarsi nel momento in cui si procederà alla conversione in legge. In quel momento credo che il Copasir dovrà far sentire la propria voce. Dobbiamo sfruttare questo tempo, circa 30 giorni, per controllare che vengano soddisfatti gli aspetti che ci sembrano più pregnanti.

Tenuto conto che alcune aziende sono importanti anche per la sicurezza nazionale, vi sentite sufficientemente coinvolti dall’esecutivo in questo progetto?
Ad essere sincero nessuno ci ha informato di nulla, né con comunicazioni ufficiali né informali. Quello che so l’ho appreso dai giornali, come tutti. Certo, non c’è l’obbligo di comunicarci queste cose preventivamente, ma più informazioni vengono date al Copasir meglio è, perché sapendo di più possiamo adempiere al meglio al nostro compito di controllo, facendo in modo che le scelte assunte siano adeguate.

Crede che il governo stia operando nell’interesse nazionale per quanto riguarda la tutela delle nostre imprese strategiche? Molti osservatori ritengono che queste privatizzazioni indeboliscano ulteriormente l’Italia dal punto di vista politico e industriale.
Io ritengo che lo Stato non debba fare l’imprenditore, ma sulle infrastrutture e le aziende strategiche c’è bisogno che si eserciti un ruolo di controllo e che non vengano replicati gli errori delle passate privatizzazioni. Mi vengono in mente Telecom, Enel, Autostrade. Tutti esempi di situazioni in cui lo Stato, e quindi i cittadini, hanno fatto pessimi affari. Questa volta ci auguriamo prevalga l’interesse generale.



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