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Le commesse di Avio Spazio in bilico tra Safran e Eads

spacelab

In attesa di conoscerne il destino – l’offerta fatta da Safran per acquisirla è corposa, ma l’ipotesi Eads Astrium resta in ballo – Avio Spazio ha ottenuto la scorsa settimana un contratto per la controllata Elv (70% Avio, 30% Asi) per l’acquisto, da parte della società di lancio francese Arianespace, dei componenti necessari alla produzione di 10 lanciatori Vega.

UN NUOVO PROTOCOLLO
I lanciatori voleranno a partire dalla fine del 2015 e garantiranno continuità alla produzione dopo il volo di qualifica e i cinque lanciatori Vega già ordinati nel 2010 come parte del contratto “Verta”. 
In parallelo, l’Agenzia spaziale europea (Esa), Arianespace ed Elv hanno firmato un protocollo che specifica il quadro generale di questa attività e la ripartizione di rischi e responsabilità in questa fase iniziale di operatività del sistema di lancio Vega.

INCREMENTO DI PRODUZIONE
”Con questi 10 nuovi lanciatori – ha detto Stephane Israel, ad di Arianespace – siamo pronti ad affrontare l’industrializzazione e l’incremento della cadenza produttiva del Vega, l’ultimo nato della famiglia. Questa sfida risponde ad una crescente domanda per i servizi di lancio di un veicolo leggero, soprattutto nel campo dell’osservazione della terra, e noi siamo orgogliosi di raccoglierla, a beneficio dei nostri clienti, istituzionali e commerciali. Voglio sottolineare – ha aggiunto – l’eccellenza di Elv e di Avio, nel metterci a disposizione un lanciatore affidabile e ringraziare l’Esa per il suo contributo al successo del lanciatore”.

LA SCOMMESSA DELLA FRANCIA
Dopo il successo dei suoi primi due lanci e la firma di quattro contratti da parte di Arianespace, questo accordo segna l’inizio della commercializzazione ricorrente del Vega, che, si legge in una nota, ”già si impone come il miglior lanciatore della sua categoria”. Ed è proprio su questo lanciatore e sulle sue evoluzioni, che si concentrano gli interessi maggiori dei francesi. L’annuncio del contratto è stato fatto a Roma, in occasione del vertice italo-francese, da cui erano attese notizie sul destino di Avio Spazio. A rallentare le cose anche le obiezioni di chi pensa che, con l’acquisizione, Safran avrebbe di fatto il monopolio europeo nella propulsione a solido e preferirebbe di gran lunga un’alleanza Eads-Finmeccanica, che possiede il 14% dell’azienda.

TRATTATIVE IN CORSO
Safran comunque non molla e continua a parlare con Finmeccanica per rilevare congiuntamente la quota dell’81% detenuta dal fondo britannico Cinven. La società, secondo alcune dichiarazioni fatte alla stampa, sarebbe disposta ad acquisire una quota di minoranza, a dare garanzie di mantenere la società in Italia, ad apportare altre attività e ad aumentare l’occupazione”. Martedì scorso infine il cosigliere economico del presidente del consiglio Letta, Fabrizio Pagani, ha dichiarato che “Avio Spazio è un gioiello dell’industria italiana che il governo vuole valorizzare”.


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