E se all’origine della moneta unica non ci fosse stata una vera concertazione, ma una sorta di “colpo di Stato” che ha esautorato i Paesi membri dell’autonomia in politica economica?
È la tesi di Giuseppe Guarino, giurista e professore emerito della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma “La Sapienza”, che nel testo “Un saggio di “verità” sull’Europa e sull’euro. 1.1.1999 il colpo di Stato, 1.1.2014 rinascita!?” spiega come, a suo modo di vedere, approfittando della fortissima volontà dei governi del tempo di superare a tutti i costi “l’esame” – sul fronte dei conti pubblici, per esempio – necessario a entrare nella nuova area valutaria, la Commissione fece approvare infatti un regolamento che avrebbe vincolato in maniera decisa le possibilità future degli Stati aderenti all’euro.
Un libro, quello del giurista, criticabile e criticato, ma al contempo di strettissima attualità, perché arriva dopo ripetuti richiami – anche internazionali – alla insostenibilità dell’attuale politica monetaria di Bruxelles imposta da Berlino, accende ancora di più l’attenzione sulle elezioni europee che nel 2014 potrebbero decretare un successo storico per i movimenti euroscettici, spinti nel consenso dal vento dei populismi in crescita in tutto il Continente, schiacciato dalla crisi economica.
Ecco il saggio del professor Guarino pubblicato a puntate da Formiche.net:
1 – Così (non) è nata l’unione economica e monetaria europea
2 – Ecco il disegno fraudolento dell’euro
3 – Il colpo di mano che ha cambiato la storia dell’euro