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Dalla Terra dei fuochi ad Amazon fino all’Etna, ecco gli ultimi usi civili dei droni

È stato il Consiglio dei ministri ad ufficializzare oggi con un decreto ad hoc l’intesa tra il premier Enrico Letta e il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro, che prevede misure straordinarie per mettere in sicurezza la Terra dei fuochi, minata dai veleni.
Tra queste una mappatura delle aree contaminate che sarà effettuata con l’ausilio di UAV (Unmanned Aerial Vehicle), velivoli a pilotaggio remoto, meglio conosciuti come droni.

DRONI IN VOLO
Ai piccoli aerei, veri e propri sistemi di telerilevamento usati anche in differenti modelli per pattugliare le coste libiche, spetterà il compito – come scrive Il Mattino – “di stabilire con precisione quali sono i suoli inquinati e quali quelli salubri“. Un lavoro necessario per aiutare le autorità a stilare l’elenco dei terreni che non potranno più essere destinati a produzioni agroalimentari perché piene di rifiuti tossici interrati dalla malavita organizzata.

LE AZIENDE ITALIANE
L’Italia non solo fruisce di queste nuove tecnologie, ma ne è uno dei principali produttori dopo Stati Uniti e Israele, sia nei macro-progetti miliardari destinati alla Difesa, sia nei micro veicoli ad uso civile.
Una prima menzione – racconta il Messaggero – va al nEUROn, un aereo invisibile ai radar che ha iniziato a volare da un anno, un progetto europeo che vede la partecipazione al 22% di Alenia Aermacchi.
Un’altra azienda Finmeccanica, la Selex ES, può contare su una vasta gamma di velivoli. Il Falco, “operativo dal 2005 e già esportato in 5 Paesi, che è stato scelto dall’Onu per le operazioni di peacekeeping in Congo“.
O l’Hammerhead, costruito assieme alla Piaggio Aero. Ma soprattutto “i micro-UAV come l’Asio o il Drako, che pesano tra gli 8 e i 20 chili, e che già sorvegliano l’Etna mentre si sta definendo il loro impiego come controllori a basso costo dello stato di degrado dei monumenti“.

LE CONSEGNE DI AMAZON
Gli usi civili dei velivoli a pilotaggio remoto sono potenzialmente estesi e ancora tutti da esplorare. Il vulcanico amministratore delegato di Amazon, Jeff Bezos, ha annunciato che tra cinque anni la sua azienda di e-commerce sarà in grado di effettuare consegne veloci dei suoi prodotti attraverso i droni, o “octocoptper” come li chiama il fondatore della compagnia. Secondo le stime illustrate da Bezos nel programma della Cbs 60 Minutes, gli UAV saranno in grado di recapitare in 30 minuti casse da 2 chili e 260 grammi con un basso impatto ambientale. Il servizio sarà destinato ai clienti migliori, quelli che sottoscrivono il piano “Prime”, che al costo di 79 dollari l’anno consente di ricevere consegne veloci. Tuttavia il progetto di Bezos è ancora in fase di collaudo e oltre a risolvere problemi tecnici avrà bisogno del permesso della Federal Aviation Administration, l’ente federale dei trasporti aerei.


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