Un pessimo segnale quando la politica nicchia e deve pensarci la Corte Costituzionale ad affrontare un problema noto a tutti, certifica il costituzionalista Giovanni Guzzetta a proposito del Porcellum e dell’incapacità dei partiti di trovare una soluzione. Il promotore dei tre quesiti referendari sulla legge elettorale per cui si è votato nel giugno del 2009 fa notare a Formiche.net che la conseguenza della sentenza “è che oggi le lancette sono state riportate indietro di vent’anni e il tempo gioca a favore dei conservatori”.
Il ministro delle Riforme annuncia l’intesa entro fine anno: perché presidenzialismo o sindaco d’Italia sono sinonimi di governabilità?
Quagliariello non deve andare molto lontano, né tantomeno Renzi. La bozza sul presidenzialismo l’abbiamo depositata in Cassazione: prevede la riduzione del numero dei parlamentari, l’eliminazione del bicameralismo perfetto, il doppio turno alla francese e l’elezione diretta del Presidente della Repubblica. Quindi non c’è molto da tergiversare.
C’è il rischio che se ne esca con un nulla di fatto?
Temo che questo Parlamento non farà nulla, a parte i problemi di legittimazione dopo la sentenza della Corte. Sono molto preoccupato sul versante della legge elettorale, perché sinceramente non ho ben compreso il motivo per cui Renzi ha dovuto prendere un impegno a sei mesi quando per fare la nuova ne basta uno.
Già influenzato il sindaco di Firenze dai “tempi politici romani”?
Credo sia politicamente scorretto dirlo, ma Renzi a due giorni dall’elezione a segretario del Pd non vorrei si fosse già fatto risucchiare nel trattativismo tipico di questo ceto politico.
Possibile prima un accordo di maggioranza e dopo il parere dell’opposizione, o meglio come ha proposto Berlusconi ragionare con tutte le forze in campo?
A me non interessa minimamente il come, il problema è che attualmente a seguito della pronuncia della Corte, abbiamo un sistema proporzionale. Credo sia uno schiaffo ai cittadini che hanno votato al referendum nel ’93, allo sforzo che da decenni stiamo facendo per uscire dalla palude della prima Repubblica. Renzi ha detto che questa è la priorità, ma aggiungo che se non la si fa in un mese significa che non la si vuole fare. Non deve raccontare frottole ai cittadini.
Come procedere allora?
La mia opinione è che l’unica cosa da fare sarebbe ripristinare l’ultima legge elettorale legittima esistente, ovvero il Mattarellum, anche perché questo Parlamento non ha alcuna legittimazione politica per fare alcunché in quanto eletto sulla base di una legge che la Corte ha definito incostituzionale. Ora, che sia illegittimo solo giuridicamente o politicamente, penso non faccia molta differenza. Le Camere hanno bisogno di essere ri-legittimate dai cittadini, occorre tamponare al più presto la situazione e ripristinare la legalità. Contrariamente significherebbe che fino ad oggi abbiamo solo scherzato, stracciandoci le vesti sull’incostituzionalità del Porcellum.
Il bipolarismo va costruito, ha aggiunto Quagliariello dalle colonne del Corriere della Sera, prima che evocato: come evitare che finisca tutto con un pasticcio all’italiana?
Dal giorno in cui la sentenza della Corte verrà resa pubblica, i conservatori dovranno solo resistere, dal momento che una legge proporzionale già c’è. La parola passa agli innovatori. Il bipolarismo non si costruisce a tavolino, ma significa che i cittadini possono scegliere chi li governa e chi sta all’opposizione per cinque anni. Per fare ciò non serve essere dei geni, solo guardarsi intorno e verificare dove tali sistemi sono attuati con successo attraverso istituzioni che funzionano. Il resto sono solo alchimie utili a perdere tempo prezioso, dando ossigeno ai conservatori che non vedono l’ora che si ripristini definitivamente il proporzionale.
La politica nicchia e ci pensa la Corte a decidere: che segnale è per il Paese?
Un pessimo segnale, perché c’è un paese che deve attendere la Corte Costituzionale per affrontare un problema noto a tutti. La conseguenza della sentenza è che oggi le lancette sono state riportate indietro di vent’anni e il tempo gioca a favore dei conservatori.
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