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Votata la “fiducia di servizio”. Adesso, Renzi batti un colpo!

Caro Renzi i primi passi dopo le primarie non convincono.

Per la segreteria del PD aspettiamo di sentire qualcosa di concreto dalle persone appena nominate. Volti giovani, è vero, ma non proprio innovativi in politica. Tuttavia, vogliamo sperare che tra poche settimane si possa leggere un ‘progetto paese’ olistico e programmatico che declini non solo le misure da adottare nell’immediato ma che delinei il modello e gli obiettivi dell’insieme della società italiana nel medio e lungo periodo. Il nuovo PD, depurato a fondo (lo si deve ancora fare) degli scheletri del passato, deve al paese un indirizzo concreto, non solo slogan di speranza. Ad esempio, qual’è il modello di politica economica e sociale che si vuole realizzare? Qual’è il modello di coesione e sviluppo territoriale? Quale per il lavoro, l’occupazione giovanile, le vecchie e nuove povertà, l’immigrazione, le infrastrutture, l’educazione e la ricerca? Urge chiarire in modo netto se il PD vuole ancora continuare con varianti nel solco neoliberista iniziato negli anni ’80 oppure se, come esorta anche Papa Francesco, si proponga un nuovo modello economico contro un’economia dell’esclusione, del denaro che governa invece di servire, e dell’inequità che porta alla violenza.

Per la linea del governo Letta, al quale oggi si è votata una “fiducia di servizio”, non possiamo aspettare, rimandare a gennaio o più tardi. Così il PD non farà un favore al paese. Perpetuare la logica della stabilità per conservare una linea di governo fortemente contestata nel paese è un atto di rinuncia o, peggio, di sottomissione al potere dei mandarini dello stato e del PD. Serve che il principale partito di governo, il suo caro Renzi, il PD, detti sin da ora il programma del governo. Si approvi la legge di stabilità, ma con la chiara dichiarazione di voto che il paese si aspetta da lei non su un vago “cambiamento” ma su una precisa agenda alla quale il governo deve attenersi. Se così non sarà si vada a votare subito, prima che la situazione sociale diventi pericolosamente ostile e violenta. La questione dell’indeterminatezza della legge elettorale è un falso problema perché a prescindere dalla qualità dei membri del parlamento resta la grave amputazione democratica che gli accordi europei e internazionali impongono all’esercizio dei poteri dello stato, in particolare al parlamento e al governo. Lei, caro Renzi, ha l’opportunità unica di permettere alla sinistra di governo di riappropriarsi della dignità che è propedeutica al recupero della libertà liberale e del progresso sociale dell’Italia. Non farlo si tradurrà nell’esplosione dei populismi mentre le nuove destre si approprieranno dei contenuti del cambiamento da lei finora solo vagheggiato.

A questo proposito ci permettiamo di suggerire pochi ma concreti punti di un programma di governo:

1) Dichiararsi per la scelta morale Pro-Europa. Questo implica l’abbandono degli europeismi retorici che si sono esauriti nel distruttivo ciclo dell’euro, ristabilendo il cammino europeo di integrazione nel rispetto dei Trattati (si veda la tesi del Prof. Guarino).

2) Dichiararsi per la costruzione armoniosa dello spazio atlantico ed eurasiatico. Questo implica l’abbandono della subalternità rispetto al partner statunitense e dell’ostilità verso la Russia. Attualizzando la visione lapiriana di dialogo costruttivo e rispettoso delle diversità l’Italia può svolgere un ruolo pivotale verso est, con la Germania e la Russia, ma anche verso il Mediterraneo e gli Stati Uniti d’America.

3) Dichiararsi per la pace e lo sviluppo sociale. Questo implica l’abbandono delle logiche finanziarie e mercatiste adottando, invece, un approccio fondato sulla persona umana.



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