L’Italia prova a mettere ordine nel mondo degli Apr, gli aeromobili a pilotaggio remoto che secondo molti osservatori nei prossimi anni rivoluzioneranno le nostre vite.
IL REGOLAMENTO DELL’ENAC
Ma chi può utilizzare i droni? Nel nostro Paese, finora, – come spiega il Corriere della Sera – tutti e nessuno. Ma da lunedì prossimo le cose cambieranno. “L’Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) – si legge – varerà il (primo) regolamento che apre la nuova stagione dei voli senza pilota (passeranno sessanta giorni dalla pubblicazione perché diventi operativo). E darà regole chiare ai mezzi sotto i 150 chili e soprattutto sotto i 25, quelli che altrove (in Francia o Inghilterra) sono i più diffusi. Dopo bozze, confronti e anticipazioni si sa già abbastanza: per esempio che l’altezza massima consentita sarà di 150 metri e che il drone non va mai perso di vista“.
VIA AL REGISTRO
Servirà “un’autorizzazione, una sorta di «brevetto», sia per l’apparecchio che per chi lo guida, probabilmente il sì a un’autocertificazione in caso di voli in aree isolate, qualcosa di più nelle zone urbane. In più, – prosegue il quotidiano di via Solferino – sarà istituito un registro nazionale per gli apparecchi che superano i 25 chili (per quelli che vanno oltre i 150 la competenza spetta all’Agenzia europea per la sicurezza aerea)“. Misure che l’Assorpass, l’associazione che riunisce le aziende che ruotano attorno ai piccoli velivoli controllati a distanza e che conta circa 55 soci, ritiene per ora importanti, ma da migliorare.
MILLE USI
Redigere un regolamento era divenuto, però, prioritario, dal momento che inizia ad intensificarsi l’uso civile di questi aeromobili che muteranno radicalmente le nostre abitudini e la fruizione di molti servizi. Nelle scorse settimane aveva fatto scalpore l’annuncio del fondatore e Ceo di Amazon, Jeff Bezos, che aveva annunciato da qui a 5 anni la possibilità di recapitare piccole consegne di oggetti acquistati sul suo sito di e-commerce attraverso l’uso di droni. Ma in realtà gli Apr sono già entrati silenziosamente nelle nostre vite e vengono usati per effettuare riprese video, monitorare l’Etna o l’inquinamento della Terra dei Fuochi o controllare a basso costo lo stato di degrado dei monumenti.