A marzo, durante le congregazioni cardinalizie del pre Conclave, la necessità di riformare la struttura finanziaria ed amministrativa del Vaticano era stata tra le questioni più discusse. Al centro di tutto, oltre alla curia romana, c’era lo Ior, la banca della Santa Sede. Qualche porporato ne chiedeva addirittura la chiusura. Appena eletto, Francesco istituiva una commissione per valutare come venire incontro alle richieste degli organismi internazionali in materia di antiriciclaggio. Nei giorni scorsi è giunta la risposta di Moneyval, il comitato del Consiglio d’Europa chiamato a vigilare sulla trasparenza finanziaria. Si tratta di un primo sì che mette in rilievo l’efficacia “delle numerose misure legislative (e non) per porre rimedio alle lacune indicate nel rapporto del 2012”.
MONEYVAL: “NECESSARIE ALTRE MISURE”
Moneyval, a ogni modo, si mostra ancora prudente, e avverte che altre questioni devono comunque “essere affrontate”. In particolare, bisogna fare di più riguardo “la struttura legale per la criminalizzazione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo, nonché la relativa confisca”. Gli esperti comunitari chiariscono infatti che “tale struttura deve ancora essere provata all’atto pratico”.
“ABBIAMO FATTO I COMPITI A CASA”, DICONO ALL’AIF
A ogni modo, tanto basta per far sorridere il direttore dell’Autorità di informazione finanziaria, René Bruelhart: “Moneyval ha riconosciuto che abbiamo fatto i compiti a casa”. Basta guardare alle “inchieste in corso e il connesso congelamento di fondi”, prova che “la criminalizzazione del riciclaggio viene presa seriamente”, ha aggiunto il segretario esecutivo dell’organismo europeo, John Ringguth.
IL MESSAGGIO PER LA PACE
Se le riforme burocratiche fanno il loro corso, Francesco lancia un nuovo grido in favore della pace. In settimana, infatti, è stato presentato il messaggio del Papa in vista della 47° Giornata Mondiale della Pace che si terrà come sempre il prossimo 1 gennaio. Il tema su cui riflette Francesco è quello della “fraternità come fondamento della pace e via verso la pace”. Citando il predecessore, Bergoglio ricorda che “la globalizzazione ci rende vicini, ma non fratelli” e che “le nuove ideologie, caratterizzate da un diffuso individualismo, egocentrismo e consumismo materialistico indeboliscono i legami sociali”. Tra i documenti citati nel messaggio, l’enciclica Populorum Progressio di Paolo VI e la Sollicitudo rei sociali di Giovanni Paolo II. La pace, nota Francesco, “o è bene di tutti o non lo è di nessuno” e per conquistarla tutti devono mettere in campo “una determinazione ferma e perseverante” impegnandosi “per il bene comune”. Necessario, quindi, non resistere alla tentazione rappresentata dalla “brama di profitto e dalla sete di potere”.
IL REGALO DEL PAPA AI POVERI
Avvicinandosi il Natale, poi, il Papa ha deciso di fare – tramite l’elemosiniere Konrad Krajewski – un piccolo dono a duemila poveri di Roma. Si tratta di duemila buste già affrancate con francobollo vaticano che potranno essere usate per spedire gli auguri ai familiari. All’interno della busta si trovano l’immagine natalizia firmata dal Papa, carte telefoniche e biglietti giornalieri per la metropolitana.
IL MIRACOLO DI PAOLO VI
Intanto, dopo Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II, anche Paolo VI potrebbe in tempi non troppo lontani essere elevato all’onore degli Altari. È di questi giorni infatti, la certificazione di una guarigione “inspiegabile” attribuita all’intercessione di Papa Montini. A sostenerlo è la consulta medica della Congregazione per le Cause dei Santi, presieduta dal dottor Polisca, medico personale del Pontefice. Il presunto miracolo sarà ora esaminato ta teologi e cardinali, prima della necessaria approvazione papale. Un anno fa, Benedetto XVI proclamava l’eroicità delle virtù di Paolo VI.