Matteo Renzi lo sostiene da mesi: recupereremo gli elettori del Movimento 5 Stelle. La carica del segretario Pd non si è fatta attendere: via il finanziamento pubblico ai partiti, legge elettorale, riduzione degli sprechi nel settore pubblico, movimentismo mediatico condito dalla solita retorica anti-establishment. Neppure la replica di Beppe Grillo si è fatta aspettare: niente a che spartire con il Pd, i democratici non hanno restituito i rimborsi elettorali, il Parlamento è incostituzionale dopo la sentenza della Consulta e si vada subito al voto.
L’INDISCREZIONE GRILLINA
La battaglia tra i due leader è in corso da mesi e a Capodanno, dalle alte sfere grilline, è trapelata u’indiscrezione: il comico divenuto capo partito starebbe studiando un modo per sfidare il segretario nel giardino di casa sua, alle elezioni comunali di Firenze previste nel giugno 2014. Questo è quanto sarebbe sfuggito ai membri dello staff di un parlamentare fiorentino a 5 stelle. Ma Grillo dovrebbe trovare il modo di domiciliarsi nel capoluogo toscano per aspirare a conquistare Palazzo Vecchio, soffiandolo al sindaco uscente che nel frattempo punta a diventare anche sindaco d’Italia.
IL QUADRO FIORENTINO
La situazione sotto il Duomo è fluida: il centrodestra è allo sbando e al momento non ha ancora un candidato sindaco né si conoscono le liste che comporranno la coalizione. Questo lascia presupporre agli insider della vita politica fiorentina che il 5 Stelle sia già il secondo partito dopo il Pd.
LE INCOGNITE A CINQUE STELLE
I rischi per Grillo restano comunque molti. L’idea di sfidare in casa Matteo Renzi è certamente suggestiva, ma Firenze è da sempre terra di solida tradizione ex comunista. Il Movimento 5 Stelle con Grillo direttamente in campo potrebbe certo registrare un ottimo risultato, ma resta l’incognita della sconfitta contro la oliata macchina renziana. Se Grillo ne uscisse sconfitto, magari anche solo al ballottaggio, Renzi avrebbe abbastanza spinta mediatica per presentarsi, ancora una volta, come vincente rispetto a tutti i diretti avversari.