Ieri il presidente François Hollande ha tenuto davanti a oltre 500 giornalisti provenienti da tutto il mondo la sua terza conferenza stampa da capo di Stato.
Le risposte più attese e per ora rimandate sono state, ça va sans dire, quelle relative alla relazione clandestina tra l’inquilino dell’Eliseo – ex marito dell’esponente socialista Ségolène Royal, ora compagno della giornalista Valérie Trierweiler (a sinistra nella foto) – e l’attrice Julie Gayet (a destra nella foto).
Ma ad alimentare alcune polemiche non sono state solo le repliche aggirate da Hollande, quanto le domande non poste al presidente dai media francesi, in particolar modo nei giorni scorsi, quando la stampa transalpina si è dimostrata – come hanno sottolineato in un commento il direttore di Italia Oggi e MF/MilanoFinanza, Pierluigi Magnaschi e il professore Jean-Pierre Darnis, silenziosa su un argomento così importante per i cittadini, per i suoi risvolti sulla pubblica sicurezza del Paese e quella dei suoi alleati da un lato e per l’immagine della Francia dall’altro.
Un silenzio che è stato infranto dopo la conferenza stampa di ieri e che vede oggi i principali giornali francesi commentare in modo diverso la liaison del capo di Stato e i tanti argomenti toccati nel suo incontro con i giornalisti, senza mai però “girare il coltello nella piaga”, preservando il tacito accordo che durante il suo mandato considera il presidente francese “un monarca a capo di una repubblica”, come evidenziato anche dal giornalista Lanfranco Pace. Sui siti del Monde, del Figaro e di Libération del caso Gayet si fa un minimo, sfuggente e poco evidente cenno, mentre ci si concentra sugli annunci di politica economica del presidente francese. Ecco una rapida rassegna su come i principali quotidiani francesi (non) commentano l’affaire Hollande-Gayet.
LE FIGARO
Sul conservatore Le Figaro, tradizionalmente vicino a posizioni di centro-destra, il vice direttore editoriale Yves Thréard sostiene che Hollande “è riuscito a evitare bene la trappola delle domande sulla sua vita privata“, ma aggiunge che la sua vita privata è “un esercizio pericoloso” e che il confine tra vita pubblica e privata è ormai molto labile, tanto da spingere un capo di Stato a dover comunque “dare spiegazioni“.
LE MONDE
Orientato a centro-sinistra, Le Monde, pubblica un commento della sua editorialista Françoise Fressoz. Dal suo blog, la giornalista spiega come la vicenda Hollande dimostri che malgrado le resistenze, anche l’Eliseo non è immune dalla commistione di affari pubblici e privati dati “in pasto” al mondo della comunicazione e che il capo di Stato doveva sapere che sarebbe stato difficile tenere a freno questi aspetti. La storia, aggiunge la Fressoz, potrebbe anche avere l’aspetto piacevole di una storia romantica, che è però sfuggita di mano al presidente. Ed è proprio questa “inquietante leggerezza” in un momento così delicato che potrebbe non essergli perdonata facilmente.
LIBERATION
Libération, quotidiano della gauche francese, dà spazio ad un’analisi a firma di Sonya Faure che si chiede: “L’amante di un uomo politico che contribuisce al dibattito di interesse generale?“, mettendo insieme opinioni distinte e casi esaminati dalla Corte dei diritti dell’uomo, ma che fanno intendere come il giornale di sinistra privilegi assoluta libertà e privacy della vita privata, anche quando si parla di un personaggio pubblico e politico.