Tra le ragioni del declino italiano e della scarsità di investimenti esteri nel Paese c’è, secondo molti osservatori, l’atteggiamento anti-industriale che coinvolge buona parte dei territori. Una teoria che trova conferma nel recente caso della Trans Adriatic Pipeline (Tap), il gasdotto che dovrebbe portare l’oro blu azero in Italia, con il doppio risultato di abbassare il costo della bolletta energetica della Penisola e ridurre la dipendenza dell’Europa dall’energia russa, secondo le previsioni di alcuni esperti del settore.
IL COLPO INFERTO
Ieri, però, la decisione presa dal Comitato per la Valutazione d’Impatto Ambientale (Via) della Puglia di dire no all’approdo dell’infrastruttura sulle coste del Salento (San Foca) ha assestato un altro duro colpo, non ancora definitivo, all’investimento.
L’ATTEGGIAMENTO ANTI-INDUSTRIALE
Che dietro alle proteste organizzate per evitare la realizzazione dell’opera non ci sia solo l’amor di campanile lo dimostra l’atteggiamento assunto a seguito della bocciatura della Regione dal Comitato No Tap, che in nota ha affermato la propria soddisfazione di fronte alla notizia, ma ha ribadito il proprio impegno perché l’opera non si realizzi, segno evidente di una battaglia concettuale, prima che localistica.
“Questa è certamente una vittoria – si legge nel comunicato – ma non è ancora la soluzione del problema. In Italia c’è ancora un’opera inutile che aspetta di essere autorizzata e il fatto che probabilmente San Foca si sia salvata non toglie che un opera inutile non è da augurare a nessuno. In questo “bel paese” ne vediamo di tutti i colori dalla Val Di Susa alla Sicilia e noi piccolo comitato della penisola salentina vogliamo chiedere una presa di posizione. In questo breve messaggio vogliamo rivolgerci al Presidente della Regione Nichi Vendola e a tutti i rappresentanti politici della regione Puglia“.
PROSSIMA DESTINAZIONE: BRINDISI?
Anche per questo il consorzio che procede alla realizzazione della Tap sta già vagliando altri siti adeguati, come quello di Brindisi. “Il governo italiano – spiega il country manager di Tap, Giampaolo Russo, in un’intervista al Nuovo Quotidiano di Puglia – ha ribadito che il gasdotto verrà realizzato, aprendo al dove. Va bene valutare le alternative, ma non si può correre nuovamente il rischio che decine di prescrizioni possano bloccare la realizzazione dell’impianto“.
E sono in molti a temere che Vendola – con un gradimento in caduta libera e travolto di recente da un’aspra polemica per aver ironizzato su un giornalista che aveva posto una domanda scomoda sull’impianto siderurgico Ilva di Taranto – possa essere persuaso di riguadagnare consensi vanificando quella che molti analisti economici e politici considerano un’importante opportunità di sviluppo per la Puglia e per il Paese.