L’intenzione era nell’aria da tempo e piano piano sta trovando conferma. Nel programma di specializzazione degli aeroporti nazionali, Taranto-Grottaglie potrebbe diventare un asset strategico per il trasporto cargo nella regione Puglia e nel Mezzogiorno e al contempo porsi come piattaforma logistica integrata per lo sviluppo e la ricerca nel settore aeronautico, proponendosi, ad esempio, come luogo idoneo per i Test Range dell’aviazione e, non ultimo, per i mezzi a pilotaggio remoto.
IL PROGETTO PRENDE FORMA
A questo proposito Enac ha presentato il progetto che vede nell’aeroporto di Taranto-Grottaglie la costituzione di una piattaforma logistica integrata per la ricerca e lo sviluppo del settore aerospaziale. Obiettivo del progetto presentato dalla società Aeroporti di Puglia, sotto l’egida dell’Enac, è quello di porre al servizio del sistema delle imprese una risorsa nazionale in grado di offrire servizi integrati attraverso la disponibilità di infrastrutture, tecnologie, procedure e spazi aerei dedicati.
IL FAVORE DEGLI STAKEHOLDER
Al termine della presentazione del progetto, ha fatto seguito un ampio dibattito con i partecipanti, tra i quali la Regione Puglia, l’Enav, l’Aeronautica militare (che dalla base di Amendola fa volare i suoi Predator), l’Agenzia spaziale e l’industria aeronautica che, pur rappresentando un momento utile per la definizione di una prima agenda di punti di interesse, verrà sviluppato nei tempi e nelle sedi opportune.
LA PRESENZA DELLE ISTITUZIONI
L’introduzione dei lavori è stata affidata al direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta, mentre il direttore centrale infrastrutture aeroporti dell’Enac, Alessandro Cardi, ha presentato un quadro della situazione del comparto dal punto di vista dell’Ente regolatore. Hanno quindi illustrato alcune ipotesi di lavoro Giuseppe Acierno, amministratore unico della società Aeroporti di Puglia, Davide Pellegrino, capo di Gabinetto della Regione Puglia e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, per gli aspetti di supporto delle politiche locali allo sviluppo del progetto.
RIVALITÀ REGIONALI
La possibilità di istituire apposite aree sul territorio per testare queste nuove tecnologie a pilotaggio remoto, che sempre più stanno affermandosi nel mondo, faceva e fa gola anche ad altre regioni, Sardegna in testa, che vedeva anche lei con favore – almeno nei piani – la creazione di una zona per testare gli Uav nell’area adiacente al Poligono interforze di Salto di Quirra, utilizzato dalle Forze armate e dall’industria per testare e validare sistemi e tecnologie.