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Prima Facebook, poi WhatsApp. Ecco chi clona Zuckerberg

telegram

Da quando WhatsApp è finito tra le grinfie di Mark Zuckerberg, molti utenti hanno deciso di trovare un’applicazione di messaggistica istantanea alternativa. Sarà stato un gesto di sfida nei confronti del monopolio di Facebook, saranno stati i timori per la privacy, o forse soltanto il down del servizio di messaggistica che si è registrato la scorsa settimana, sta di fatto che la caccia è iniziata.

Le voci circolano da giorni nonostante il ceo di WhatsApp, Jan Koum, abbia rassicurato dal palco del Mobile world congress di Barcellona, facendo sapere che la sua creatura ha guadagnato 15 milioni di utenti in una settimana nonostante le critiche ricevute per la cessione a Zuckerberg e l’inconveniente del blocco del servizio.

NUMERI E CONCORRENTI

WhatsApp conta oltre 450 milioni di iscritti e secondo gli analisti potrebbe presto raggiungere la cifra incredibile di un miliardo. Ma un folto numero di concorrenti si fa largo sfruttando il momento di smarrimento degli utenti. Arrivano innanzitutto dall’Asia con in testa Line, la società che ha affermato di aver aggiunto 2 milioni di iscritti – fra Europa e Usa – solo nelle 24 ore del disservizio di WhatsApp. Seguono la coreana Kakao Talk e la cinese WeChat. In Europa si porta avanti avanti Telegram.

CHE COS’E’ TELEGRAM

Con 5 milioni di nuove iscrizioni in un solo giorno, domenica scorsa, esattamente il giorno dopo il malfunzionamento di WhatsApp, Telegram è il servizio di messaggistica istantanea lanciato su iOS nel mese di agosto e giunto su Android a ottobre, che sta scalando le classifiche degli store Apple e Android.

Sul sito dell’applicazione si legge: “Telegram non è pensato per produrre profitti, non venderà mai pubblicità e non accetterà mai investimenti esterni. Non è in vendita. Non stiamo costruendo un database ma un programma di messaggistica per le persone”.

Dietro a tutto ciò ci sono due fratelli russi, Pavel e Nikolai Durov. Il primo in modo particolare è il dominus.

CHI E’ PAVEL DUROV

Pavel Durov, programmatore 28enne di San Pietroburgo, è nato in realtà a Torino. Dopo aver frequentato le scuole elementari nel capoluogo piemontese, in seguito al trasferimento del padre, docente di Filologia, a San Pietroburgo, fece ritorno in Russia con la sua famiglia.

La sfida a Zuckerberg risale in realtà al 2006 e ha un precedente nella creazione di VKontakte (VK), il social network a immagine e somiglianza di Facebook che in Russia detiene il primato di iscrizioni con circa 200 milioni di utenti. VK in Italia è stato oscurato nel novembre dello scorso anno su richiesta del Tribunale di Roma per violazione di copyright.

DUROV VS ZUCKERBERG

L’opinione del russo nei confronti del fondatore di Facebook può essere riassunta nel tweet lanciato il 24 febbraio in occasione del Mobile World Congress di Barcellona:

 

“Al #MWC sto ascoltando un ragazzo (Zuckerberg, ndr) che vuole rendere libero l’accesso a Facebook. Riuscirà a rinviare la lenta morte di Facebook?”.



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