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Perché Renzi can do it

Dai testi legislativi alle slides in power point per arrivare ai manifesti elettorali, la metamorfosi delle comunicazioni di Palazzo Chigi è compiuta.

Che gli addetti ai lavori ed i sacerdoti dell’ortodossia siano sconvolti non deve stupire. Il pregiudizio però non deve offuscare la portata della sfida lanciata dal premier italiano.

La spregiudicatezza è divenuta infatti una raffinata arma politica. Il lavoro svolto infatti dai precedenti governi in tema di risanamento della finanza pubblico è utilizzato da Renzi come un jolly per dare il segnale più grande agli elettori: è possibile abbattere il carico fiscale.

I numeri, dice il presidente del Consiglio, ci sono. A veder bene, contabilmente non ci sarebbero nella misura descritta dagli annunci da Palazzo Chigi. Poco male però.

L’Europa questa volta non dirà di no. La data imminente delle elezioni europee da una parte e la crisi dei mercati emergenti dall’altra, sono tutti elementi a favore di una interpretazione più lasca delle regole europee.

La stessa Cancelliera tedesca, che Renzi incontrerà settimana prossima, ha tutto l’interesse a mostrare un volto buono e accondiscendente dell’Unione Europea. La finestra temporale è stretta ed è per questo che il governo vuole bruciare le tappe.

Se qualcuno storce il naso, peccato. Renzi vuole farcela e può farcela. I primi 100 giorni sono un magic moment che non si farà sfuggire.


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