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La sveglia di Obama a Renzi su Libia e difesa

Esteri e difesa. E’ su questo doppio binario che dovrebbe muoversi, secondo una serie di anticipazioni diplomatiche, il prossimo vertice tra il presidente americano Barack Obama e il premier italiano Matteo Renzi. L’intersecazione dei due ambiti con altrettanti fronti di crisi come Ucraina e Libia non possono far trovare l’Italia impreparata e sprovvista di una strategia di lungo respiro che sia in qualche modo risolutrice, sottolineano alcuni addetti ai lavori.

Un appuntamento delicatissimo, non fosse altro perché è la prima vera occasione per Renzi nei rapporti con la Casa Bianca.

VERTICE
Al di là delle intenzioni dell’amministrazione americana di approfondire gli annunci di matrice economica che Renzi ha fatto nei giorni scorsi e che ha portato al vaglio dell’Europa nella settimana appena chiusa, è certo che Obama mostri un sincero interesse per come Renzi intenderà approcciarsi su due piani di azione estremamente significativi, come appunto gli esteri e la difesa. In primo luogo è verosimile che si assisterà ad un ragionamento complesso e articolato sul caso ucraino, che ha visto gli Usa dirigersi con decisione sulla via delle sanzioni. Facile immaginare come al premier italiano verrà posta la questione di un allineamento verso la posizione di Washington dopo l’annessione della Crimea alla Russia, al fine di comporre un quadro euroamericano d’insieme per scoraggiare Vladimir Putin dal tentare una seconda volta avventure militari come quella andata in scena in Ucraina.

PROSPETTIVE E CONTINUITA’
In secondo luogo un interesse spiccato da parte americana prende il nome di continuità. Come riporta La Stampa di oggi, le parole della portavoce della Casa Bianca Caitlin Hayden rimandano al concetto di continuità. Continuità sui dossier strettamente legati alla collaborazione nella difesa e nella sicurezza (quindi anche sugli F-35), nel presidio dell’Afghanistan e dei fronti caldi situati nel nord Africa, come Libia ed Egitto. Un passaggio quello relativo alla condivisione delle risorse e delle strategie a livello comunitario, su cui il governo è chiamato ad un’accelerata. Se fino ad oggi sono stati compiuti progressi di carattere organizzativo all’interno del trasporto aereo e della sicurezza marittima, – così come ha spiegato il ministro della Difesa Roberta Pinotti in occasione del convegno presso l’Ufficio del Parlamento europeo di Roma dai parlamentari dell’Alleanza progressista dei socialisti e democratici, intitolato “Il futuro della difesa europea: dal Consiglio Ue di dicembre al semestre di presidenza italiano” – , da oggi occorre un passo in più: ovvero nell’opera di persuasione di una cittadinanza propensa a ricercare nel comparto militare le risorse per le politiche economico-sociali.

LIBRO BIANCO
Per questi motivi il governo è pronto a pubblicare una sorta di “Libro Bianco” sui dossier relativi ai nuovi scenari internazionali. Facile immaginare come all’interno di quell’elenco troveranno spazio i dibattiti sugli stanziamenti per le strutture e per i programmi militari, su cui le intenzioni di mister spending review Carlo Cottarelli sono apparse determinate nella direzione dei tagli. Un passaggio che, prima di essere completato analiticamente, necessita di quelle valutazioni post vertice Obama-Renzi che saranno decisive non solo nel breve periodo dell’attuale esecutivo, ma soprattutto nel medio-lungo periodo circa il ruolo dell’Italia in un Mediterraneo ancora senza un’euro visione politica unitaria.



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