La Grecia tornai sui mercati e ad attenderla ecco l’insurrezione sociale, con una bomba fatta esplodere nel centro di Atene a due passi dalla sede della Banca di Grecia, dove solitamente si riunisce la troika. Ecco come la capitale ellenica si prepara alla visita della cancelliera tedesca Angela Merkel in un clima surreale di sospetti e con una maggioranza di governo ridotta ormai all’osso.
BOND
Dopo quattro anni di apnea assoluta, la Grecia fa il suo rientro sui mercati dei titoli di Stato con oltre venti miliardi di euro in bond. Sono stati infatti collocati tre miliardi di titoli a cinque anni ad un tasso del 4,95%. Al momento il rating della Grecia è “B-“, particolare che fa inserire i suoi titoli sovrani all’interno di quelli ad alto rischio ma un passo prima del cosiddetto “non investment grade” comunemente definiti “titoli spazzatura”. Se la grande stampa nazionale giudica positivamente questo passaggio, frutto dell’avanzo primario da un miliardo e mezzo di euro, non pochi sono quelli che considerano la mossa come disperata ed extrema ratio per rastrellare un po’di denaro contante utile al paese per ripagare i suoi debiti.
STRATEGIA
La collocazione dei bond dovrebbe nelle intenzioni essere il primo step per permettere alle casse dello Stato di incamerare almeno cinque miliardi entro il prossimo mese di dicembre con l’obiettivo di correre ai ripari per i mancati incassi per l’erario che dovrebbero ammontare a diverse centinaia di milioni di euro. La decisione del governo greco giunge a pochi giorni dal via libera della troica all’ulteriore tranche di prestiti da 8,5 miliardi di euro e a poche ore dalla visita ad Atene della cancelliera Angela Merkel.
ACCUSE
L’opposizione del Syriza definisce la mossa come puro marketing e maquillage per distrarre i media dai problemi reali del Paese, visto che le tasse non pagate sono elevatissime per via della povertà galoppante, del ceto medio scivolato verso il basso come testimoniano anche le statistiche dell’Ocse e dell’Unicef con il numero dei senzatetto in costante aumento. Ma a picconare il minimo di stabilità che il ritorno del Paese sui mercati aveva stimolato, ecco l’autobomba fatta esplodere nel centro di Atene a pochi passi dalla Banca Centrale, nello stabile dove di solito si riuniscono i rappresentanti dei creditori internazionali quando sono in missione ad Atene.
TENSIONE
Un’auto con 75 chili di esplosivo è stata fatta saltare in aria alle prime ore dell’alba, provocando un rumore paragonato dai testimoni ad un sisma. Nessuna vittima, ma danni al circondario e tanta paura tra chi pensava che ormai il peggio e la destabilizzazione fossero ormai alle spalle. Gli investigatori puntano il dito contro gruppi di anarchici riconducibili alle brigate del “17 novembre” ma anche altre sono le piste battute. Frequenti nel passato sono stati i depistaggi sprattutto nei momenti di maggiore tensione politica. A ciò si aggiunga lo scandalo che ha interessato il governo nell’ultima settimana, con il rapporto diretto e imbarazzante tra il segretario generale dell’esecutivo Takis Baltakos e Ilias Kasidiaris, intercettato al telefono mentre confidava al portavoce del partito xenofobo di Alba Dorata (candidato alle amministrative di Atene) che gli arresti dei vertici del partito erano stati favoriti dal premier Samaras per motivi di consenso interno. Baltakos è stato fatto dimettere, mentre ad oggi la maggioranza di conservatori e socialisti che guidano il governo delle larghe intese può contare su un solo voto in più rispetto all’opposizione, in quanto il premier in persona ha dieci giorni fa espulso due sottosegretari conservatori che avevano votato contro la lenzuolata di liberalizzazioni e riforme imposte dalla troika.
twitter@FDepalo