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La benvenuta trasparenza di Renzi e Minniti sui segreti di Stato

Ustica, Piazza Fontana, stazione di Bologna. Sono alcuni dei fatti non più coperti dal segreto di Stato per effetto della direttiva firmata da Matteo Renzi che dispone la declassificazione degli atti relativi a queste stragi.

SPAZIO ALLA CONSULTAZIONE
Da oggi tutti i documenti processuali e di indagine nelle mani della amministrazione pubblica saranno consultabili da cittadini e studiosi che potranno avere accesso alle carte di alcuni degli episodi più controversi della storia recente italiana, finora coperte dal vincolo di segretezza.

LA SODDISFAZIONE DI RENZI
Per il presidente del Consiglio, questa operazione rappresenta un successo del suo esecutivo: “Uno dei punti qualificanti della nostra azione di governo – ha spiegato il premier – sono proprio trasparenza e apertura. In questa direzione va la decisione di oggi che considero un dovere nei confronti dei cittadini e dei familiari delle vittime di episodi che restano una macchia oscura nella nostra memoria comune“.

LE PAROLE DI MINNITI
Un passaggio importante per il Paese” ha definito invece il provvedimento l’Autorità delegata per la Sicurezza della Repubblica Marco Minniti, intervistato da Daniele Mastrogiacomo sul quotidiano diretto da Ezio Mauro. “Una solida democrazia – ha detto il sottosegretario con delega ai Servizi, presente alla firma della delibera insieme al direttore del Dis Giampiero Massoloè in grado di guardare con serenità alla sua storia più drammatica. La verità può far male. Ma e utile a non dimenticare e ad evitare altri orrori. È una decisione epocale – ha aggiunto – la più importante opera di declassificazione nella storia della nostra Repubblica“.
Sentito anche da Marco Ludovico sul Sole 24 Ore, Minniti ha inoltre sottolineato “che non ci saranno limiti o zone franche alla declassificazione“. “Tutte le amministrazioni pubbliche – ha concluso – dovranno conferire all’Archivio di Stato gli atti classificati“.

LE VOCI CRITICHE
La direttiva, ben valutata dalla maggioranza, Pd in testa, non è stata però accolta positivamente da tutte le forze politiche. Nel fronte degli scettici la Lega Nord, che con l’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni sostiene che “Renzi abolisce un segreto che era stato già abolito 7 anni fa“.
Ancora più duro il giudizio di Beppe Grillo, che sul suo blog ha bollato il provvedimento come un bluff mediatico. Il leader del M5S, infatti, ha affermato che “sarà pubblicato solo ciò che è già pubblico da anni” e paragona Renzi all’ex presidente Usa Ronald Reagan che, “pur di farsi eleggere, promise di rivelare la verità sugli Ufo“. Insomma, “è una balla“.


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