“Una nuova mentalità di servizio evangelico dovrebbe stabilirsi nelle varie amministrazioni della Santa Sede”. L’auspicio è del Papa, che questa mattina ha ricevuto in udienza i membri del Consiglio per l’Economia, pronti alla prima riunione dopo l’istituzione del nuovo organismo, avvenuta il 24 febbraio scorso ex Motu Proprio “Fidelis deispensator et prudens”.
I RINGRAZIAMENTI DEL PAPA AI CARDINALI MARX E PELL
Il consiglio, coordinato dal neopresidente dei vescovi tedeschi (e già membro della speciale consulta degli otto porporati che studia la riforma della curia romana), il cardinale Reinhard Marx, avrà il compito di tutelare e gestire i beni della chiesa. Lo farà raccordandosi alla Segreteria per l’Economia, l’altro organismo di recente creazione e affidato alla guida del cardinale prefetto George Pell, ringraziato dal Papa “per la sua tenacia da rugbyer australiano”.
“TUTTO SIA FATTO ALLA LUCE DELLA MISSIONE DI EVANGELIZZAZIONE”
Gestire i beni della Chiesa “alla luce della sua missione di evangelizzazione con particolare premura verso i bisognosi”, ha chiarito Francesco davanti al cardinale Marx e agli altri quattordici membri del Consiglio. “Non dobbiamo uscire da questa strada. Tutto, trasparenza, efficienza, tutto per questo scopo. Tutto è per questo”, ha scandito Bergoglio. A cosa si riferisse l’ha ulteriormente chiarito poco dopo, quando ha ricordato che “la Santa Sede si sente chiamata a mettere in atto tale missione, temendo conto specialmente della sua responsabilità verso la chiesa universale. Inoltre, questi cambiamenti rispecchieranno il desiderio di mettere in atto la necessaria riforma della curia romana per meglio servire la chiesa e la missione di Pietro”.
“UNA SFIDA NOTEVOLE CHE RICHIEDE FEDELTA'”
Una sfida che lo stesso Pontefice ha definito “notevole, che richiede fedeltà e prudenza”. Un percorso “che non sarà semplice e richiede coraggio e determinazione”. E il Consiglio per l’Economia “svolge un ruolo significativo in questo processo di riforma; ha il compito di sorvegliare la gestione economica e di vigilare sulle strutture e sulle attività amministrative e finanziarie di queste amministrazioni”.
“TUTTI I MEMBRI SONO SULLO STESSO PIANO”
Il Consiglio rappresenta la chiesa universale, dal momento che ne fanno parte otto cardinali da varie chiese particolari e sette laici che rappresentano varie parti del mondo e che contribuiscono con la loro esperienza al bene della chiesa e alla sua particolare missione. Questo non vuol dire, però, non significa che i laici “siano membri di seconda classe, no!”, ha detto il Papa, aggiungendo che essi “sono membri a pieno titolo del nuovo Consiglio. Tutti sullo stesso piano“. Il lavoro dell’organismo, a giudizio di Francesco, “è di grande peso e di grande importanza, e offrirà un contributo fondamentale al servizio svolto dalla curia romana e dalle varie amministrazioni della Santa Sede”.