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Un centrodestra popolare per sconfiggere il PD e l’illusionista Renzi

Nel condividere la riflessione del direttore di Formiche.net, Michele Arnese, espressa nell’articolo sull’Asilo Mariuccia del centrodestra, vale la pena sottolineare un aspetto non secondario.

I protagonisti della suddetta alleanza si menano e si beccano come i polli di Renzo, senza considerare che la gente, nella stragrande maggioranza, disapprova queste polemiche tra naturali potenziali alleati.

Un popolo che è intellettualmente dotato, moralmente attrezzato, politicamente avveduto, operoso, serio non voterebbe come alternativa un partito come il PD, diventato ormai solo un ammasso di enunciazioni verbose, poco conformi alla realtà. Renzi straparla, senza avere esatta cognizione dei problemi che deve affrontare.

E’ un comiziante improvvisato che infila frasi una dietro l’altra per ottenere voti. E allora se le varie componenti del centrodestra non prendono seriamente coscienza che la prospettiva da sconfiggere è la sinistra e non i competitori alleati, si lavora semplicemente per il re di Prussia, nel senso che si agevola il PD a vincere.

E’ inutile accapigliarsi quindi tra alleati, visto che l’obiettivo da conseguire non è chi arriva prima in coalizione ma come sconfiggere gli avversari, anche perché non c’è molto da stare allegri dopo i negativi risultati di governo nell’ultimo ventennio. Più volte è stato sottolineato che in questi anni la sinistra quando è andata al governo non ha fatto scelte strabilianti, se non quella obbligatoria e pasticciata per stare nell’Euro mentre a destra, la rivoluzione liberale berlusconiana si è infranta contro gli scogli leghisti e dei vecchi fascisti.

Non resta allora che riflettere, per elaborare una solida cultura su cui costruire un nuovo centrodestra popolare. Essa non può non tener conto del pensiero del cattolicesimo popolare e liberale, l’unico che nell’arco di quasi due secoli di storia ha contribuito notevolmente a costruire la democrazia in Italia.

E’ l’unico collante culturale e politico concreto, che può mettere insieme forze di diversa estrazione che ambiscono ad un’alleanza solida e propositiva per dar vita ad un progetto Paese. Esso è assente ormai da un ventennio. In questa nuova realtà europea e globale l’Italia ancora non è riuscita a darsi una propria fisionomia, si viaggia per tentativi. Per giunta tutti poco adeguati e convincenti, tanto è vero che non siamo competitivi né in Europa né oltre i confini europei. Una politica estera inesistente, una politica economica invisibile, un nuovo patto sociale da scrivere del tutto e non si sa come, una politica della sicurezza manco a parlarne, e Renzi e il suo governo che da illusionisti irresponsabili straparlano, senza sapere che stanno ballando sul “titanic”.

Le forze del centrodestra, che hanno in animo di essere coalizione alternativa di governo si confrontino con impegno e serietà su politiche, programmi, organigrammi ed escano con una sola ricetta e inizino finalmente la lunga marcia che dovrà portare alla vittoria nelle prossime elezioni politiche.


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