“Il nostro azionista ha salvato l’azienda, riportandola ad una condizione di operatività quando, non più di 8 mesi fa, versava in condizioni prefallimentari”. Così Alberto Galassi, presidente Piaggio Aero, assieme al nuovo ad, Carlo Logli, ha spiegato tempo fa ai dipendenti di Finale e Sestri il nuovo assetto di Piaggio Aero, che ha visto Mubadala Development Company, fondo d’investimenti strategici di Abu Dhabi, diventare azionista di riferimento della società, con il 98.05% del capitale.
L’ARRIVO DEGLI EMIRATI
“Mubadala è un azionista straordinariamente forte: l’asset complessivo è pari a 397 miliardi di euro ed il portafoglio investimenti è in continua espansione. I ricavi 2013 sono stati pari a 61 miliardi di euro e l’utile a 10,4 miliardi. Negli scorsi mesi il management ha sviluppato un piano di salvataggio e rilancio che stiamo implementando. Salvataggio – spiega il management – perché senza questo piano industriale l’azienda sarebbe fallita, ed ha invece ottenuto il supporto e gli investimenti degli azionisti. Rilancio, perché da oggi siamo chiamati a costruire un’organizzazione efficiente, competitiva sul mercato, affidabile e orientata al cliente”.
IL PIANO DELL’AZIENDA
I nuovi vertici hanno quindi illustrato i capisaldi del nuovo piano industriale: “Diversificazione dei prodotti, rafforzamento del ruolo nel mercato dell’aviazione d’affari, con l’ulteriore sviluppo del P.180, espansione del nuovo settore della motoristica aeronautica, completamento dello stabilimento di Villanova d’Albenga, rafforzamento su Genova Sestri delle attività di manutenzione e revisione e riparazione velivoli.”
LE PROTESTE
Tutto questo però sembra non bastare ai dipendenti di Sestri Ponente – al momento destinato a diventare un centro di service – che continuano con le proteste. Alla base della scalata del fondo di Abu Dhabi, c’è infatti il settore difesa, in cui Piaggio è entrata con il programma P.1HH, un UAV di classe MALE (media quota-lungo raggio), concepito per missioni di intelligence ricognizione e sorveglianza, progettato in gran parte negli stabilimenti di Sestri e Finale.
FOCUS SULLA DIFESA
Il velivolo, la cui entrata in servizio è prevista nel 2015, ha già superato la terza prova in volo, con il sostegno dell’Aeronautica di Selex ES, ampiamente coinvolta nel programma. “Siamo orgogliosi di aver raggiunto questi risultati in meno di 2 anni dall’avvio del programma – aveva dichiarato Galassi – e continuiamo a lavorare per portare a termine questo ambizioso progetto, il primo vero velivolo a pilotaggio remoto europeo, al quale partecipano alcuni tra i maggiori player dell’aerospazio e della difesa”.
IL PIANO FIRMATO DA EAST GATE
Intanto, sul tavolo delle istituzioni locali e della nuova proprietà è arrivato un piano firmato da Stefano Sturlese, a capo della società di consulenza East Gate, che promette di salvare Piaggio nella sua integrità, con due stabilimenti produttivi. Il piano sarebbe integrativo di quello presentato nei giorni scorsi ai sindacati e invita, numeri alla mano, a non lasciare la presa sul comparto civile, da valorizzare – si apprende dalla stampa locale – con una robusta azione commerciale.