Corrado Passera lancia il guanto di sfida alla classe dirigente del centro-destra aprendo un “grande cantiere per creare la gamba liberale e popolare di una robusta democrazia bipartitica”. E punta ad accreditarsi come l’autentico antagonista di Matteo Renzi di cui mette in luce carenze e superficialità.
Un centro-destra sempre più affollato
Nel segno del “cambiare registro e marcia” alternativo al “cambiare verso” del premier, l’ex responsabile dello Sviluppo economico del governo Monti traccia a Roma le linee-guida del movimento Italia Unica. Una forza che ambisce a trasformarsi in partito con un’assemblea programmata nell’autunno. E che va ad arricchire la galassia moderata di un nuovo protagonista.
Volti e nomi di Italia Unica
Una scommessa capace di riunire e attrarre figure rappresentative di realtà variegate. Aderiscono di slancio l’ex presidente di Confartigianato Giorgio Guerrini, l’avvocato ed ex deputata di Futuro e Libertà Giulia Bongiorno, l’ex vice-ministro per le Infrastrutture Mario Ciaccia.
Manifestano interesse attraverso la loro partecipazione l’economista Mario Baldassarri, l’esponente di Fermare il declino Ezio Bussoletti, l’imprenditore già parlamentare del PDL Santo Versace, l’ex consigliere comunale di Pavia Niccolò Fraschini, l’ex senatore dell’Italia dei Valori Antonio Borghesi, l’ex sottosegretario alle comunicazioni Carlo Malinconico, il presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, l’ex capo del Viminale Anna Maria Cancellieri. Intravisti anche – come si può notare da queste foto di Umberto Pizzi – la moglie di Passera, Giovanna Salza, Stefano Firpo del ministero dello Sviluppo economico e altri.
Un’apparente follia
Corrado Passera parla di un’iniziativa “apparentemente folle per scommettere sull’Italia e farla tornare protagonista”. Un obiettivo a cui l’ex numero uno di Poste italiane ha dedicato 30 tappe di un “viaggio di ascolto” in giro nelle molteplici realtà produttive e creative del nostro paese. Un lavoro fondamentale, spiega, per affermare il rifiuto del senso di sconfitta e impotenza rispetto a un futuro privo di certezze.
(CHI C’ERA ALL’EVENTO DELLA PASSERIANA ITALIA UNICA. LE FOTO DI PIZZI)
L’ambizione controcorrente è promuovere una cultura del rischio di impresa in una realtà con 10 milioni di persone dominate dalla paura e dal rancore per una recessione che appare interminabile. Per cui migliaia di imprenditori trasferiscono le loro attività all’estero. E migliaia di donne devono rinunciare alla propria vocazione per colmare le carenze del Welfare in crisi.
Contro i partiti personali e populisti
Lo strumento individuato per realizzare il progetto è una forza politica alternativa ai partiti personali, “portatori dei populismi imperniati sulle narrazioni per slogan di un leader carismatico. Uomini soli al comando spesso attorniati di persone senza competenza e esperienza”.
Una terapia radicale per l’economia
Il programma per promuovere la ripresa economica e sociale prevede una ricetta shock di 400 miliardi di euro da mobilitare a favore di cittadini e imprese rispettando i parametri di bilancio. Risorse che per l’ex banchiere possono essere ricavate dalla valorizzazione con una società ad hoc dell’enorme patrimonio pubblico immobiliare, culturale, storico, artistico-archeologico, paesaggistico.
Un giacimento di mille miliardi, cui vanno aggiunti l’utilizzo virtuoso dei fondi europei destinati all’Italia e alle sue regioni per creare infrastrutture innovative, i tagli selettivi della spesa e l’eliminazione degli sprechi, la totale alienazione delle partecipazioni pubbliche nelle società municipalizzate e statali salvaguardando le grandi reti strategiche.
Una ricetta liberale
Il volume di denaro derivante da interventi così incisivi può essere destinato a interventi fiscali in grado di riattivare i circuiti produttivi. Riducendo di 25 miliardi annui l’IRPEF e della metà le tasse sui profitti di imprese. Tagliando la bolletta energetica per le aziende.
Altre iniziative ritenute cruciali da Passera sono il trasferimento in busta paga del trattamento di fine rapporto, l’adozione di retribuzioni aggiuntive concordate tra imprenditori e lavoratori, la restituzione dei 100 miliardi di debiti commerciali delle pubbliche amministrazioni.
Poi potrebbero essere realizzate politiche mirate alle famiglie e al Terzo settore, “meritevole di una piena dignità giuridica e di tutte le risorse del 5 per mille”. E si potrebbe puntare su una formazione scolastica legata al mondo del lavoro e sull’assistenza capillare alle persone non auto-sufficienti. Rafforzando il credito a favore delle aziende, e garantendo ai cittadini libertà di scelta nel campo educativo e sanitario. Nell’ottica di un auto-governo delle comunità locali contro le attitudini stataliste.
Archiviare l’Europa dell’austerità
Un’Italia rinnovata grazie ad ambiziose riforme strutturali sarebbe a suo giudizio in grado di farsi rispettare in Europa. E di promuovere il cambiamento delle politiche di austerità finora attuate da istituzioni comunitarie “rinchiuse in un’ottica burocratica di mera contabilità finanziaria, lontane dall’originario spirito umanistico e popolare dell’UE”.
Un pacchetto di riforme istituzionali
Ma per rendere possibile il fare impresa e realizzare le potenzialità di una moderna sussidiarietà liberale il leader di Italia Unica ritiene necessario ricostruire una democrazia rappresentativa “sfibrata da partiti famelici, screditati per aver ritenuto cosa loro le aziende pubbliche e la sanità”.
(ANCHE FLICK, MALINCONICO, BALDASSARRI E… ECCO CHI HA PIZZICATO PIZZI)
Favorire la partecipazione dei cittadini alla vita istituzionale vuol dire per Passera una legge elettorale alternativa rispetto al meccanismo di voto all’esame del Parlamento che riproduce la filosofia del Porcellum. Un governo con non più di 12 ministeri. Un assetto legislativo con un’unica Camera. Un solo livello amministrativo tra Comuni e Stato. Un responsabile esclusivo per tutti gli atti compiuti dalla burocrazia.
La bocciatura del governo Renzi
Il voto per il Parlamento europeo, ricorda l’ex manager pubblico, ha semplificato il quadro politico sancendo la vittoria inequivocabile del PD di Matteo Renzi: “Abile a concepire una strategia comunicativa di slogan efficaci, e ad accelerare i ritmi della politica italiana dopo anni di governi tristi”.
Tuttavia le iniziative assunte fino a oggi da Palazzo Chigi non appaiono ai suoi occhi adeguate per rimettere in moto il paese. Anzi, gli interventi su province e Senato vengono bollati come “operazioni gattopardesche nelle sembianze del ghepardo”. Mentre il provvedimento di restituzione degli 80 euro in busta paga “non va a favorire le famiglie realmente bisognose”.
Il tutto, rimarca Passera, a fronte dell’aumento di tasse e bolli, della crescita delle spese correnti dello Stato per 50 miliardi di euro rispetto a investimenti produttivi pari a zero. Misure previste in un Documento di economia e finanza che “ricalca il testo messo a punto dai due precedenti governi e rinvia il pagamento dei debiti commerciali della PA”.
Le accuse ai partiti di centrodestra
Se provvedimenti così evanescenti e poco incisivi hanno potuto riscuotere fiducia nell’opinione pubblica, le ragioni vanno ricercate secondo l’ex banchiere nella mancanza di un’offerta politica alternativa. Renzi, in altre parole, ha giocato una partita a porta vuota.
“Perché il panorama del centro-destra ha oscillato tra la sudditanza di NCD-UDC all’esecutivo e le alleanze estremiste di Forza Italia e Lega Nord. Così gli italiani moderati – delusi e scettici – sono in buona parte rimasti a casa”.
Un nuovo centro-destra
È il loro “grido di dolore” che Italia Unica punta a intercettare e interpretare, riempiendo un grande vuoto politico con un progetto limpido, alternativo al populismo di Silvio Berlusconi e all’inconsistenza degli altri gruppi conservatori.
Lungi dal voler creare una nuova formazione di centro o federare realtà vecchie, Passera aspira a creare dal basso l’altra gamba – liberale e popolare, pragmatica e federale – di una democrazia bipartitica aggregando un mondo frammentato.
L’orizzonte prefigurato dall’ex ministro richiama la competizione tra grandi forze a vocazione maggioritaria. Manca però nel suo ragionamento l’ancoraggio ai modelli elettorali e istituzionali maggioritari uninominali che rendono possibile quel tipo di sfida in paesi come Gran Bretagna, Francia, Usa.
(NOTIZIE E COMMENTI SUL PROGETTO POLITICO DI PASSERA. LO SPECIALE DI FORMICHE.NET)
(IL REPORTAGE FOTOGRAFICO DI UMBERTO PIZZI TRA PASSERIANI E PASSEROTTI)